Rettifica o fusione, cosa succede al sistema idrico?

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Il Comitato per la rettifica dei confini entra nel merito del dibattito sulla riorganizzazione territoriale con un primo approfondimento dedicato al sistema idrico. Nel focus è stato coinvolto l’ingegnere Roberto D’Asaro, dell’Ente Acquedotti Siciliani. In un comunicato stampa diramato oggi viene chiesto a D’Asaro cosa accadrebbe alla rete idrica di Erice in caso di fusione con Trapani. Ed ancora chi gestirebbe l’acqua e soprattutto quali sarebbero benefici e quali le situazioni critiche. Altro aspetto affrontato: in caso di unione dei quartieri a valle di Erice con Trapani chi ne gioverebbe? Sempre in tema di acqua, l’unione tra Erice, Valderice e Buseto, avrebbe effetti positivi sulle forniture ai cittadini? Tutti temi affrontati da Roberto D’Asaro, esperto conoscitore del sistema idrico ericino, con l’avvocato Vincenzo Maltese, responsabile dell’area giuridica del Comitato per la Rettifica dei confini Trapani-Erice.

Primo punto, in caso di fusione con Trapani la rete idrica ericina, compresa quella delle frazioni di Ballata, Tangi, Napola e Pizzolungo, quali sarebbero i costi e quali benefici per il territorio?

D’Asaro: “La rete idrica Ericina è costituita da 6 sottoreti distinte sia per punti di approvvigionamento dal sovrambito, sia per settori territoriali serviti e infrastrutture di accumulo disponibili(serbatoi). Nel dettaglio, l’acqua è fornita dal sovrambito mediante contatori alcuni fiscali installati sul territorio comunale ericino. Sebbene i contatori siano circa 15, il 95% circa della risorsa è fornita da sei punti di misura…”.

I serbatoi.

Serbatoio di Raganzili, (fornito con dotazione variabile da  50 a 70 l/sec) a servizio della parte bassa di via Cesarò, delle zone di San Giuliano, Trentapiedi, Pizzolungo, e zone comprese approssimativamente tra via Manzoni e via Cesarò. 

Serbatoio di Cava Ricevuto (fornito con dotazione variabile da 15 a 35 l/sec), a servizio della zona di Villa Mokarta, sino ad arrivare approssimativamente alla via Manzoni.

Diretta di via Clemente (utilizzata a giorni alterni con prelievi variabili da 15 a 30 l/sec. nelle ore di prelievo) a servizio approssimativamente delle stesse zone servite dal serbatoio di Cava Ricevuto. Zona di San Giovannello (fornito con dotazione da 8 a 15 l/sec). La distribuzione avviene in presa diretta dalla condotta in pressione per Erice Vetta. E’ una sottorete disgiunta dalle altre.

Serbatoio di Erice Vetta, a servizio dell’omonima frazione (montagna di Erice), (fornito con dotazioni di circa 5/8 l/sec) Altre zone servite in territorio di Erice sono: Ballata, Tangi e Napola (fornite da 3 diversi misuratori fiscali con dotazioni da 6 a 12 l/sec). In tutti e tre i casi, si tratta di sottoreti “autonome” poiché idraulicamente disconnesse dalle altre”.

Le criticità.

D’Asaro: “La zona maggiormente critica dal punto di vista della distribuzione è probabilmente quella a valle del serbatoio Raganzili. L’intera sottozona, era anticamente connessa, dal punto di vista idraulico, alla rete del Comune di Trapani. Circa 18/20 anni fa, sono stati effettuati rilevanti lavori manutentivi, nel tentativo di separare idraulicamente i flussi di acqua provenienti dall’Eas rispetto a quelli provenienti dal Comune di Trapani. Nonostante ingenti investimenti di natura economica, la completa separazione dei due flussi idraulici, è stata completata solo dopo molti anni dall’inizio dei lavori. In atto, non so se sono stati effettuati lavori che abbiano potuto compromettere l’isolamento idraulico delle due sottoreti (spero di no, ma non è possibile escluderlo)”.

La situazione a Cava Ricevuto

D’Asaro: “Per quanto attiene la zona di Cava Ricevuto, la situazione è sostanzialmente analoga a quella di Raganzili. Anche tale zona, sempre nello stesso periodo  (ossia 18/20 anni fa), è stata interessata da lavori mirati a separare i flussi idrici provenienti dai serbatoi dell’EAS, da quelli provenienti dal Comune di Trapani. Anche in questo caso, la completa separazione delle due sottoreti si è ottenuta a distanza di almeno un decennio dall’inizio dei lavori”.

La situazione di Pizzolungo

D’Asaro: “Per quanto attiene alla zona di Pizzolungo, la condotta adduttrice verso la frazione, (trattasi di un vecchissimo ramo di condotta in acciaio DN 200 mm installato circa 60 anni fa con piano di posa variabile da circa ml 1,50 ad oltre ml 3,00), è stata a suo tempo ceduta dal Comune di Trapani all’EAS per la relativa gestione. Essa ha origine in via Cesarò, si sviluppa per circa 8 km verso Pizzolungo ed ha termine all’interno del Serbatoio Cappottelli di Bonagia. La gestione è particolarmente problematica sia per la vetustà della stessa, sia perché negli anni sono sorte abitazioni a pochissimi metri dalla condotta (proprio così,..brutto anche da dirsi, ma la condotta attraversa parecchi appezzamenti di terreno recintati dai privati ed è impossibile accedervi), sia perchè affinchè le portate idriche possano essere sufficienti rispetto alle esigenze dell’utenza servita, occorrerebbe vettoriare acqua contemporaneamente dai due serbatoi di Raganzili (Erice) e di Cappottelli (Valderice). I due Comuni, Erice e Valderice, stante le ovvie conseguenze di natura economica, non sono mai addivenuti ad accordi duraturi”.

Per l’ingegnere D’Asaro, fosse una medesima amministrazione tra Erice e Valderice questo problema per Pizzolungo si potrebbe risolvere.

Le considerazione dell’ingegnere D’Asaro.

Per le 3 zone di cui sopra, è appena il caso di fare 3 considerazioni.

1) Parte della sottorete a valle del serbatoio di Raganzili era inizialmente gestita dal Comune di Trapani al ed è stata da questi ceduta al Comune di Erice e successivamente ad Eas. Già a suo tempo (20 anni fa) era ritenuta talmente vetusta da richiedere il rifacimento integrale della stessa (è stato anche verbalizzato in fase di consegna) – Ovviamente, NON è mai stata rifatta, ma il Comune ha fatto centinaia di interventi manutentivi;

2) La sottorete a servizio di Pizzolungo, era inizialmente gestita dal Comune di Trapani ed è quasi completamente disconnessa da quella di Casa Santa; si potrebbe prevedere una assegnazione della risorsa dal serbatoio di Raganizili;

3) Parte della rete di Villa Mokarta, era inizialmente gestita dal Comune di Trapani;

Per quanto riguarda i costi e benefici in caso di fusione o rettifica tali aspetti, in tutta onestà, non mi sento di poter generalizzare. Per esperienza consolidata negli anni, mi sento di affermare con assoluta convinzione che la gestione di un servizio complesso quale quello idrico, non può non pensarsi in termini di unitarietà di gestione. Tenere separate reti idriche che risultano ubicate fisicamente a pochissimi metri di distanza, come quelle di Casa Santa, Raganzili per esempio, implica sforzi gestionali notevoli, capacità di sorveglianza, supervisione e monitoraggio continuo dei volumi idrici in transito nelle varie sottoreti, assoluta onestà reciproca dei soggetti gestori delle reti, nonché capacità di individuare e correggere anche eventuali possibili errori compiuti in assoluta buona fede.  Quanto sopra, è tecnicamente difficile ed economicamente oneroso. A ciò è da aggiungersi, che a fronte di situazioni di potenziale “vantaggio” in termini di risorse allocate e/o di disponibilità idrica maggiore o minore da parte di uno dei due soggetti gestori e/o di infrastrutture più o meno efficienti, determinano inevitabili tensioni tra gli abitanti di zone di territorio spesso vicinissime, ma con livelli di servizio differenziato. 

L’idea di far transitare i quartieri a valle con gestione comune di Trapani.

D’Asaro: “In generale, allo stato dei fatti, eventuali possibili “passaggi” tra le singole sottoreti, sebbene gestionalmente quasi sempre possibili risultano a mio avviso  auspicabili solo ed esclusivamente nel caso in cui i soggetti fruitori risultano essere “contigui”, ossia ubicati nelle stesse frazioni o vie, o quartieri. Negli altri casi, ossia ove vi sono reti isolate (Erice Vetta, Napola, Tangi, Pizzolungo) la gestione può essere continuare ad essere effettuata senza particolari difficoltà da qualunque soggetto gestore che dovesse subentrare ad EAS. Ovviamente, riconducendomi alla mia personale convinzione sopra cennata di unificare i servizi, in una logica di economie di scala, un soggetto gestore con parecchie migliaia di utenze, riuscirebbe senz’altro ad ottenere tariffe più vantaggiose per l’utenza”. 

In questo ragionamento, l’unione tra Erice (Vetta con le frazioni rurali) con Valderice e Buseto, secondo quando prospettato nella nota del Comitato per la rettifica dei confini, potrebbe esser vantaggiosa. Ed in quest’ottica, secondo D’Asaro, non ci sarebbero difficoltà le frazioni di Fulgatore e Ummari potrebbero passare con la gestione Ati idrico (ex Eas) staccandosi da Trapani.