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giovedì, Marzo 28, 2024
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Un memoriale al Sant’Antonio Abate, per i medici e paramedici morti a causa del Covid

Sarà inaugurato ad Erice, domani nell’ospedale Sant’Antonio, un Memoriale dedicato ai medici ed al personale paramedico vittima del Covid. 

“Un’iniziativa  dell’associazione Grande Oriente dei Tre mari d’Italia per testimoniare il nostro affetto, la nostra stima e gratitudine nei confronti di medici e paramedici: in Italia, lo ricordo, abbiamo perso a causa del Covid 380 medici e 60 infermieri; a livello mondiale 115mila operatori sanitari, molti dei quali lavoravano nella zona Sud equatoriale dove mancavano presidi e si moriva più facilmente”, spiega l’onorevole Pio Lo Giudice, che è stato presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Trapani dal 2006 al 2008.

Il memoriale è una roccia sulla quale è stata installata una dedica a firma del presidente dell’associazione, il capitano Mario Minaudo, e del commissario dell’ASP Vincenzo Spera.
Saranno presenti all’inaugurazione la sindaca di Erice, Daniela Toscano, il presidente del consiglio comunale Luigi Nacci, tutti i vertici dell’azienda sanitaria, il Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Trapani, Vito Barraco con i medici del suo Consiglio provinciale. 

Il medico non è un eroe, è un professionista che cerca di fare il proprio meglio nella quotidianità. Ci sta molto a cuore il memoriale che inauguriamo domani – spiega Lo Giudice – perché in esso intendiamo rappresentare non solo la nostra gratitudine verso colleghi e operatori sanitari che hanno perso la vita per lavoro ma anche un profondo desiderio: che nasca una alleanza tra medico e paziente per contrastare la malattia. Sono ormai all’ordine del giorno le aggressioni ai danni di chi lavora negli ospedali. Il Memoriale vuole essere anche un monito per riportare equilibrio e rispetto nei rapporti umani tra medico e paziente”. 

Sono circa 1600 l’anno le aggressioni che si registrano nei confronti del personale sanitario, dagli ambulatori di psichiatria alle guardie notturne, con una media di circa quattro al giorno (dati Inail). Il  71% ha come vittima una donna. 

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