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giovedì, Aprile 18, 2024
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Sospensione della caccia in provincia di Trapani. Lo chiedono le associazioni ambientaliste

Provvedimento necessario e immediato per fermare la strage di uccelli protetti o in via di estinzione, soprattutto rapaci

di Fabio Pace

LEGAMBIENTE, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e WWF Italia hanno chiesto all’Assessore regionale dell’Agricoltura, on. Edgardo Bandiera, un decreto
urgente per sospendere la caccia, con effetto immediato, almeno fino al 31 ottobre nell’intero territorio della provincia di Trapani. Le associazioni pongono l’accento, a motivo della loro richiesta, sui gravi casi di bracconaggio avvenuti nelle scorse settimane. Lo scorso 14 settembre, ricordano LEGAMBIENTE, LIPU e WWF, un Falco Pecchiaiolo (specie migratrice particolarmente protetta) è stato mortalmente ferito da colpi di fucile da un cacciatore di frodo nelle campagne di Marsala (TP); nei giorni scorsi, sempre nel Trapanese, grazie ad un’operazione anti-bracconaggio del Corpo Forestale regionale, sono stati sanzionati 5 cacciatori per aver violato le norme sull’attività venatoria ed è stato sequestrato un richiamo acustico elettronico alla foce del fiume Belice, ancorato al suolo e blindato con una cassetta metallica. «Anche quest’anno la provincia di Trapani si contraddistingue per l’ennesimo eclatante quanto grave episodio di bracconaggio a carico di specie di avifauna particolarmente rare e protette: già un anno fa – ricordano LEGAMBIENTE, LIPU e WWF – a Mazara del Vallo (TP) era stato ucciso un giovane esemplare di avvoltoio Capovaccaio (specie in via di estinzione) liberato in Basilicata nell’ambito del progetto europeo LIFE “Egyptian vulture”; pochi giorni dopo è stata colpita, sempre con armi da caccia, una rara Aquila di Bonelli, monitorata nell’ambito del progetto LIFE “ConRaSi” grazie ad un trasmettitore satellitare, rinvenuta morta nelle nel Comune di Fulgatore (TP); altri due rapaci particolarmente protetti – due esemplari di Nibbio bruno in migrazione – erano stati uccisi con arma da fuoco nell’agro di Calatafimi (TP), subito dopo l’apertura della stagione di caccia». Va ricordato che il “Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici” indica la Sicilia occidentale e, in particolare, proprio la Provincia di Trapani quale “black-spot” di massima attenzione per il bracconaggio, ovvero un buco nero nel quale vengono ogni anno perpetrati dai bracconieri numerosi reati, come l’uccisione di specie migratrici protette o l’uso indiscriminato di richiami elettroacustici di genere vietato.

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