Un allagamento senza precedenti. Forse solo l’alluvione del 5 novembre del 1976, e quella precedente del 1965, hanno fatto altrettanti danni in città. E bisogna tener conto del fatto che nel frattempo alcune importanti opere idrauliche sono state realizzate: il canale di gronda, per esempio, l’irregimentazione delle acque nel bacino idrografico dei torrenti Baiata, Verderame e Lenzi. Eppure l’acqua piovuta nelle notte, soprattutto nelle ore comprese tra le 4,30 e le 5,30 del mattino, s’è riversata prepotentemente su Trapani. La via Fardella e le parallele si sono completamente allagate, con danni serissimi alle attività commerciali. La forza quasi torrentizia dell’acqua che cercava sfogo verso il mare ha sradicato le pedane in legno di alcuni bar facendole galleggiare come zattere. Allagata tutta l’area dell’ex lago Cepeo, piazza Martiri d’Ungheria, via Orti, l’area attorno a Palazzo Venuti. Acqua alta anche al rione Cappuccinelli che, lo ricordiamo, fu costruito negli anni 50 e 60, in una zona che fu paludosa a ridosso del lago Cepeo. Le immagini che vedete si riferiscono alla via Giannitrapani. L’acqua che vedete è quella che ristagnava, ma nel momento di massima intensità di pioggia ha superato il piccolo muretto di contenimento. Allagata anche la via Michele Amari, al Rione Sant’Alberto, in punti dove l’acqua non era mai salita oltre il marciapiedi. Che la via Marsala si allagasse era quasi scontato, quello che non era previsto è che l’acqua arrivasse a sommergere parte del sedime ferroviario e l’area di cantiere in cui si deve realizzare il sottovia ferroviario. Alcune abitazioni della via Vespri al piano terra sono state allagate proprio dall’acqua che veniva dalla zona dei lavori. Danni seri alle attività commerciali della via Fardella, e a molti negozi, garage e scantinati. La forza dell’acqua dentro le condotte di smaltimento ha addirittura fatto saltare l’asfalto in viale Regina Elena e a Piazza Garibaldi.