Presentato al Museo Pepoli il libro “Trapani ed Erice, storia e archeologia del territorio” di libro di Antonino Filippi che raccoglie anni di studi e ricerche sul territorio e che è stato pubblicato con il sostegno del gruppo archeologico Drepanon.
Sin dalla sua costituzione, nell’anno 2006, il Gruppo Archeologico Drepanon, appartenente ai Gruppi Archeologici d’Italia, promuove attività inerenti alla tutela, conoscenza, valorizzazione, salvaguardia del patrimonio dei beni culturali ed ambientali sul territorio locale, collaborando con le autorità preposte, come il trekking, le conferenze, ma anche la pubblicazione di testi riguardanti soprattutto il territorio trapanese.
Quest’anno, l’ Associazione, consapevole dell’elevata valenza dell’opera scritta dal Prof. Antonino Filippi, frutto di una profonda sua conoscenza del territorio, ha portato in stampa il volume “TRAPANI ED ERICE. STORIA E ARCHEOLOGIA DEL TERRITORIO”, presentato al Museo Regionale “Pepoli” di Trapani, nel corso di un incontro che ha visto una numerosa partecipazione di pubblico.
Anna Maria Parrinello, Direttrice del Museo Regionale “A. Pepoli” ha accolto, in qualità di Relatore, il Prof. Aurelio Burgio, docente dell’Università degli Studi di Palermo. Presente l’Autore, Antonino Filippi. Tra i presenti Luigi Biondo, direttore Parco Archeologico di Segesta e Maria Antonina Altese – Direttrice Associazione “Gruppo Archeologico Drepanon”. Dal pubblico hanno preso la parola, tra gli altri, Alberto Scuderi vice direttore nazionale dei Gruppi archeologici d’Italia, Rossella Giglio, archeologa, già Direttrice del Parco Archeologico di Segesta, e Francesco Torre Presidente del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani.
Il volume, il cui PDF è stato pubblicato nella rivista “Archeologia” dei G.A. d’Italia, su Facebook e nel sito del G.A.D., è stato stampato in numero limitato di copie. Si tratta di un volume dalla semplice consultazione, ma con puntuali e precisi riferimenti storici e archeologici che l’Autore ha raccolto e studiato attraverso le indagini dirette, in loco e la consultazione d’archivio. Il testo è impaginato secondo schede tecniche con riferimenti topografici e immagini che testimoniano, pur nella evoluzione non sempre conservativa del territorio, le tracce di un passato da trasmettere alle generazioni presenti e future.