La vicenda. Il protagonista è un signore, quasi novantenne, affetto da una patologia che ha reso necessaria una stomia, un’apertura creata chirurgicamente sull’addome per consentire la fuoriuscita di feci e talvolta urina. Vivere con la stomia comporta adoperare una sacca di raccolta, attaccata al proprio addome per contenere gli effluenti.

Questo signore deve registrare il passaggio di proprietà della propria automobile ad un congiunto. Operazione che doveva essere conclusa stamani al Pubblico Registro Automobilistico di Trapani, in via Virgilio, previa prenotazione. Prenotazione, lo ricordiamo, indispensabile in forza delle misure di contenimento del virus SARS-Cov-2 e che è stata debitamente attivata dal figlio del proprietario del veicolo e dall’acquirente.

Gli uffici del PRA non hanno ascensore. Per concludere il passaggio di proprietà, gli interessati, tra questi il figlio del 90enne, hanno chiesto allo sportello se fosse possibile che qualcuno scendesse a farlo firmare. Risposta degli uffici: gli impiegati non sono autorizzati a lasciare le postazioni e chiudere pratiche fuori dagli uffici. Richiesta degli interessati: il proprietario del veicolo può delegare il figlio al passaggio di proprietà visto la straordinarietà della situazione? Risposta degli uffici del PRA: no, l’unica soluzione sarebbe definire la procedura tramite agenzia automobilistica.

Esito finale: pratica non definita e denuncia presso la Questura per il servizio negato. Abbiamo provato a chiedere un chiarimento al PRA chiamando dalle 11.30 alle 11.45 il centralino 0923 828411. Ci ha risposto una voce registrata che indicava solo le istruzioni di accesso agli uffici e una richiesta di attesa per ulteriori informazioni che non siamo stati in grado di chiedere.

Le nostre considerazioni: anche ammesso che gli uffici del PRA abbiano ragione sul piano rigorosamente formale ci chiediamo se non fosse stato opportuno un gesto di gentilezza o di solidarietà verso una persona disabile.

In secondo luogo, ma un ufficio pubblico, come il PRA, è normale non abbia un ascensore? Infine, creare una città accogliente, per ogni forma di disabilità, non è anche una responsabilità dei singoli oltre che delle strutture pubbliche, private e delle istituzioni?

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