Valderice, commemorate le vittime della strage di Ustica

Parole di rabbia e di dolore, scandite dal ritmo lento della poesia. A leggerla è Enzo Bosco, figlio di Alberto, una delle 81 vittime della strage di Ustica.

La cerimonia si è svolta questa mattina a Valderice, nel giorno che segna uno dei capitoli più oscuri della storia repubblicana: il 27 giugno 1980. Nel cuore della commemorazione, la poesia di Elsa Morante diventa un grido che non chiede applausi ma verità. Una voce sola a rappresentare tante esistenze spezzate. Un figlio che dà voce a un padre che non ha mai fatto ritorno. Alberto Bosco era a bordo del DC-9 , decollato da Bologna e diretto a Palermo. Alle 20:59 l’aereo scompare dai radar. Si inabissa nel mar Tirreno, tra Ponza e Ustica. A bordo c’erano 81 persone. Nessuna si salva. Quella sera il cielo esplose. Poi il silenzio spezzato dall’urlo di giustizia e verità imprigionato da un muro di gomma. .

A Valderice ,però, il tempo non ha cancellato la memoria. Due delle vittime erano di qui: Alberto Bosco e Andrea Guarano. E oggi la comunità li ha ricordati con sobrietà, ma anche con determinazione perchè la strage di Ustica non è soltanto una ferita ancora aperta, ma è anche un dovere: di giustizia, verità, memoria.