Una Castelvetrano blindatissima. Nessun passaggio attraverso il paese e nessuna cerimonia pubblica, come di consueto in questi casi e come deciso dalla Questura e dalla Prefettura di Trapani.
Il feretro dell’ex superlatitante, l’ultimo dell’ala stragista dei corleonesi, partito ieri dall’Aquila e scortato dalla Polizia, è giunto attorno alle 8,15 nel cimitero di Castelvetrano. Ad attenderlo un pugno di familiari: le sorelle Bice e Giovanna, il fratello Salvatore, con un mazzo di fiori gialli in mano, la nipote e legale del boss, Lorenza Guttadauro e la figlia, Lorenza Alagna, che di recente ha chiesto di poter acquisire il cognome del padre.
Il carro funebre, seguito da alcune auto, è entrato all’interno del cimitero, poi i cancelli sono stati chiusi. Messina Denaro è stato sepolto accanto al padre, Francesco, morto da latitante. Le indagini proseguono anche dopo la sua morte. Si cercano ancora i complici che hanno coperto per trent’anni la sua latitanza, si cerca di scavare tra i segreti del padrino, molti dei quali sono stati sepolti con lui.