Nel corso della presentazione del piano strategico presentato ieri da Unioncamere Sicilia è emerso il ruolo delle Zone Economiche Speciali, cui è rivolta l’attenzione di investitori nazionali ed esteri.

In Sicilia avere l’Alta velocità ferroviaria, la chiusura dell’anello autostradale e l’attraversamento stabile del Ponte sullo Stretto di Messina non sarebbe sufficiente a superare il gap di mobilità, se le aree produttive dell’Isola nel loro complesso non venissero connesse agli assi principali e le merci non potessero raggiungere rapidamente e agevolmente porti, aeroporti e terminal intermodali. E questo comporterebbe anche il fallimento delle Zone economiche speciali, nate per convincere imprenditori nazionali ed esteri a investire in Sicilia usufruendo di incentivi per  ridurre i costi di produzione e gestione. Un interesse, quello per le ZES, confermato da Gian Franco Messina, project manager della Zes Sicilia occidentale.

ASCOLTA GIAN FRANCO MESSINA, PROJECT MANAGER DELLA ZES SICILIA OCCIDENTALE