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Condannato Fazio

L’ex sindaco di Trapani è stato ritenuto colpevole di corruzione

L’ex deputato regionale Mimmo Fazio, già sindaco di Trapani, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per il reato di corruzione. La sentenza, del tribunale del capoluogo, è stata emessa nel pomeriggio di oggi.

L’ex parlamentare era imputato nel processo per la cosiddetta “Tangentopoli del mare”, ossia un giro di mazzette per i collegamenti con le isole minori. Fazio è stato, invece, assolto dagli altri capi di imputazione: traffico illecito di influenze e violazione del segreto d’ufficio.

I pubblici ministeri, Franco Belvisi e Brunella Sardoni, nel corso della requisitoria, avevano chiesto una condanna a nove anni. Per l’ex sindaco di Trapani è scattata, inoltre, l’interdizione dai pubblici uffici per la durata per la durata di 5 anni e la confisca di 200 mila euro. Secondo l’accusa Fazio sarebbe stato “la longa manus” dentro gli uffici del Dipartimento Trasporti della Regione degli armatori della Liberty Lines.

Per i Pm, inoltre, l’imputato avrebbe fatto mercimonio del proprio incarico di parlamentare a favore della nota ditta Stefania Mode, oggi Modes, tra le più importanti aziende per il commercio di abbigliamento on line in Italia, il cui amministratore, Aldo Carpinteri, patteggiò una condanna ad un anno di reclusione ammettendo la contiguità illecita con l’ex primo cittadino in una vicenda parallela riguardante un capannone nella zona industriale di Trapani.

A leggere la sentenza, oggi, il presidente del Collegio, Enzo Agate. I guai giudizi per l’ex parlamentare iniziarono nel 2017 quando venne arrestato dai carabinieri di Trapani. L’attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma portò alla luce un giro di mazzette alla Regione in cambio di favori sui contributi pubblici elargiti per i collegamenti con le isole minori.

Nell’inchiesta venne coinvolto anche il patron della compagnia di navigazione, Vittorio Morace, poi deceduto la cui posizione venne stralciata. Il figlio Ettore, invece, coinvolto nell’inchiesta, ha definito la propria posizione giudiziaria patteggiando una condanna ad un anno e sei mesi.

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