Riassumiamo quanto accaduto ieri. Un signore, quasi novantenne, con gravi patologie che ne limitano la mobilità, non ha potuto chiudere una pratica presso il PRA, ufficio posto al secondo piano senza ascensore della palazzina di via Virgilio 151. I dipendenti non hanno potuto lasciare le loro postazioni e raggiungere l’utente all’esterno per una ragione di tipo tecnico: i tablet su cui viene acquisita la firma elettronica dell’utente perdono il segnale wireless al piano terra e lontano dalle postazioni.

Dunque nessuna volontà di negare un servizio e soprattutto non c’è stata mancanza di sensibilità o superficialità da parte del personale del PRA nei confronti della persona disabile. Si tratterebbe invece di una impossibilità di erogare il servizio per ragioni logistiche contingenti. Nel recente passato, infatti, il PRA proprio per le persone disabili assicurava un servizio a domicilio. La recente pandemia ha imposto un cambio di procedure, ora tutte in digitale e smaterializzate, e la sospensione del servizio a domicilio.

Da anni il personale chiede la collocazione di un ascensore e di fronte alla impossibilità strutturale di realizzarne uno è stata individuata una soluzione intermedia: lo spostamento di una o due postazioni a piano terra. Le stanze sono già disponibili ma anche in questo caso la pandemia ha bloccato i lavori.

Prendiamo atto di quanto ci viene riferito e se certamente possiamo assolvere il personale cui non manca la sensibilità, dobbiamo continuare a porci il problema dei servizi da rendere alle persone disabili. È impensabile porre a piani alti senza ascensori servizi rivolti al pubblico, che è quello che ha fatto il PRA a Trapani. Se ancora non è stata praticata una soluzione qualcuno ne sarà pure responsabile, o no?

Riguardo il funzionamento dei tablet sui quali raccogliere le firme: davvero non esiste una soluzione tecnologica per migliorare il segnale, così da raggiungere al piano terra le persone disabili e almeno ovviare alla mancanza di ascensore?

Rimaniamo sempre in attesa di ulteriori, ufficiali e più puntuali chiarimenti da parte del PRA che, lo ricordiamo, con la legge del 1927, è affidato all’ACI, l’Automobile club italiano, soggetto pubblico non economico, che ha uffici e sede al piano terra della stessa palazzina di via Virgilio.