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venerdì, Aprile 19, 2024
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Si chiude la vicenda Giacalone Telesud

Dopo 6 anni, si chiude la querelle fra il giornalista trapanese ed il nostro Gruppo Editoriale.

Nel maggio 2015 e nei mesi a seguire con più servizi giornalistici prodotti nei nostri telegiornali, e pubblicati sulle nostre pagine web, abbiamo scritto di una indagine per dei presunti reati di tentata estorsione e millantato credito imputandola a Rino Giacalone. Notizie che, fisiologicamente, provocarono molto clamore sul territorio ledendo l’immagine e la reputazione del giornalista trapanese. Oggi riconosciamo di aver dato una notizia infondata. Ci spiace anche che il “confronto” di quei giorni col giornalista abbia potuto eccedere dalla normale dialettica fra una redazione ed il protagonista (anche involontario) di una vicenda di cronaca. Altrettanto ci dispiace, e di questo ci scusiamo con lui, per “la violenza” e la sofferenza che Giacalone e le persone a lui care hanno dovuto subire in quel periodo. Una figura che non abbiamo difficoltà a riconoscere fra le più accreditate del panorama giornalistico siciliano per essere un cronista attento e scrupoloso, soprattutto in ambito giudiziario  e nell’impegno antimafia.

Una vicenda nata da un “tam tam” che nei mesi precedenti era stato alimentato su alcune pagine social, anche da persone che, specie con riferimento alla cronaca giudiziaria, non erano fra le più sprovvedute. Per quei fatti, il Tribunale Penale e Civile, in primo grado, ci ha dato torto. Ne prendiamo atto e con spirito realmente costruttivo vogliamo tesaurizzare questa esperienza auspicando che ci sia sempre maggiore attenzione nella stampa (in primis facendo autocritica noi di Telesud) nell’uso delle parole che spesso possono diventare pietre. Pietre che poi fanno male. Una attenzione che per quanto una testata possa attuare giornalmente, non è mai abbastanza; come questa vicenda dimostra. Un auspicio, quindi, che speriamo diventi opportunità per il mondo dell’informazione e per i frequentatori e utilizzatori delle pagine social (soprattutto su chi avrebbe “titolo” a parlare…) sul cosa possa accadere quando si fa uso disinvolto delle parole e presentando come verità assolute quelle che oggi in gergo moderno si definiscono fake news e una volta erano chiamate anche bufale.

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