La prematura scomparsa del marsalese Mario Parrinello, ex cestista e un uomo partecipe di un’epoca irripetibile
Con la scomparsa di Mario Parrinello, va via la sostanza di un uomo di grande spessore, insieme a quella di un professionista di alto livello. E sfuma un altro angolo dell’affresco di pallacanestro di altri tempi, quella degli anni 70 e 80. Dei derby Trapani-Marsala giocati nella vecchia palestra “Dante Alighieri” o nel pallone pressostatico che si trovava attaccato allo stadio di Marsala. Oppure al “Fortunato Bellina”, sempre a Marsala. Sfide all’ultima randellata, senza esclusione di colpi, in cui mai, però, si perdeva il fair-Play.
Storie di una pallacanestro di altri tempi, che profumava di pane e salame. Storie di rivalità autentica, scandite da giocatori e ragazzi mirabili.
Mario è stato un anticipatore, perché la sua mano calda dalla media distanza era accompagnata da un jump che quasi nessuno possedeva a quell’epoca. Frutto di un’elasticità muscolare e di un fisico straordinario regalatogli da madre natura.
Soprattutto, però, di Mario, si ricorderà la signorilità. Un gigante.
Ciao Mario, ci mancherai.
Fabio Tartamella