Pantelleria: primo viaggio per la Nerea

di Giuliana Raffaelli

A Pantelleria è finalmente giunta la “grande nuotatrice”. È questo infatti il significato della parola Nerea, declinazione al femminile (da perfetto galateo nautico) del nome greco Nòreys (Nereo), dio del mare calmo e tranquillo. Come per tutti gli altri traghetti, però, nonostante i proclami avessero creato grandi aspettative, il mare ha dovuto quietarsi prima che potesse prendere il largo e raggiungere l’isola. Ed è così che la mattina di Natale, come un perfetto e puntuale dono, dopo giorni di forte maltempo, la neonata nave della flotta del Gruppo Caronte & Tourist ha raggiunto la sua nuova destinazione. L’isola siciliana tra le più lontane dalla Trinacria. Più vicina all’Africa che alla patria terra.
Un viaggio con mare ancora mosso, onde di circa 2 metri e vento di Maestrale intorno ai 15 nodi. L’ormeggio alle prime luci dell’alba, alle 7.08. 22 passeggeri, 2 cabine, 13 auto, 7 mezzi commerciali. Questi i numeri del carico di andata. Una manciata di passeggeri, 2 auto e 8 commerciali nel suo viaggio di ritorno. Ieri, 26 dicembre, il secondo viaggio con 8 passeggeri, un’auto e 2 mezzi commerciali. Nessuna cabina prenotata. Un carico esiguo per la reale capacità di trasporto della nave, ma tutto sommato elevato per i giorni di Natale e Santo Stefano. La Nerea può infatti traghettare 800 passeggeri e 114 automobili, queste ultime in 420 metri lineari nel suo unico ponte. Punto dolente, invece, il numero di cabine, solo 17 e quadruple. Forse sufficienti per viaggi invernali e giornalieri, o per i viaggi natalizi. Assolutamente insufficienti per il periodo estivo. Di questo, però, pare che i panteschi non debbano preoccuparsi perché la Nerea servirà la Perla Nera solo alcuni mesi (si dice più o meno fino a Marzo 2024), per essere poi dirottata in altri porti e rotte siciliane.
Era arrivata a Trapani la mattina del 20 dicembre, dopo l’inaugurazione avvenuta il giorno 4 al Molo Vittorio Veneto del Porto di Palermo, di fronte a un parterre delle grandi occasioni. “Il top in termini di tecnologie applicate e sostenibilità ambientale” e un “ulteriore step di quel programma di restyling e ammodernamento della flotta che è già in corso da tempo” hanno affermato rispettivamente Luigi Genghi, Direttore Generale dell’Area Tecnica di Caronte & Tourist, e Vincenzo Franza, AD di Caronte & Tourist Isole Minori. Alcuni giorni di sosta nel porto panormita per le certificazioni e poi la partenza per Trapani dove ha dovuto arrestarsi nuovamente, stavolta per il forte maltempo che ha interessato (soprattutto) l’isola di destinazione.
Nel comunicato stampa della compagnia di navigazione si leggono grandi prestazioni che stanno creando altrettanto grandi attese che, prima o poi, dovranno essere dimostrate. Un “gioiello di innovazione e tecnologia. … Una nave progettata per garantire la massima manovrabilità nei difficili approdi delle isole minori siciliane anche in condizioni meteomarine avverse”. Queste ultime sono infatti “la causa di quasi la totalità delle corse che Caronte & Tourist Isole Minori è costretta a saltare. Anche perché nelle isole minori molti porti (ma spesso si tratta di un semplice molo) non garantiscono la possibilità di ormeggiare in sicurezza in condizioni meteomarine avverse. Per rispondere alle giuste (e spesso veementi) richieste delle comunità isolane C&T Isole Minori sta facendo la propria parte. Come la Nerea, in grado di ormeggiare con vento a 45 nodi grazie alle sue caratteristiche idrodinamiche e alle due eliche prodiere da 800 kw, … una straordinaria manovrabilità”.
Gli isolani (per ora i panteschi) attendono di poter apprezzare appieno tutte queste capacità.