La questione migranti e Cpr, dopo le ultime rivolte che hanno danneggiato gravemente la struttura di Milo, le polemiche scoppiate con Fratelli d’Italia e l’Assemblea provinciale del Partito Democratico che si è svolta domenica scorsa ad Alcamo. Ne abbiamo parlato con Valentina Villabuona presidente provinciale dell’Assemblea del Pd
C’è stato uno scontro in settimana con Fratelli d’Italia sulla questione CPR e migranti. Il Governo Meloni infatti chiede la realizzazione di più strutture in tutto il territorio. Una soluzione osteggiata dall’intera opposizione.
I Cpr non aiutano a gestire il fenomeno migratorio, sono luoghi dove le persone vengono ingiustamente detenute e nella maggior parte dei casi neanche possono essere rimpatriate a causa dell’assenza degli accordi con i paesi di provenienza. Capisco che i dirigenti di Fratelli d’Italia hanno l’attitudine alla difesa d’ufficio quando si cita la presidente del consiglio e i disastri nella politica migratoria, ma è sotto gli occhi di tutti.
Questa mattina avete accompagnato la deputata Giovanna Iacono in visita ispettiva al CPR di Milo, cosa è emerso?
Dalla visita al Cpr di Milo è emerso che la struttura è in via di chiusura per i danni arrecati dalle proteste. Al momento sono 56 le persone dentro, la maggioranza tunisina e sono persone che sono passate dal barcone alle sbarre e che continuano a chiedere le motivazioni e a giurare di non aver commesso alcun reato. La situazione all’interno ci è sembrata molto grave, dal momento che ci sono anche casi vulnerabili che attendono da mesi di avete risposta alla richiesta di protezione. Ringrazio l’onorevole Giovanna Iacono per la disponibilità, ma trovo grave che senza la visita ispettiva, non avremmo avuto contezza della gravità della situazione.
Domenica scorsa si è svolta ad Alcamo l’assemblea provinciale del Partito Democratico, incentrata su un altro tempo importante il femminicidio. Cosa manca dal punto di vista legislativo e culturale per cercare di arginare il fenomeno?
Domenica scorsa abbiamo svolto un importante momento di confronto dove il PD ha aperto i suoi organismi al territorio per parlare di un tema davvero importante. Siamo molto soddisfatti della partecipazione e del dibattito che si è sviluppato. Dal punto di vista legislativo non bastano le norme spot e serve soprattutto l’ascolto degli operatori del settore e l’aumento dei fondi, come il PD ha fatto a livello nazionale con la finanziaria.
Dal punto di vista culturale è evidente che serve in salto di qualità, che si deve fare a partire dalle famiglie e noi speriamo di aver aperto una discussione che deve proseguire con le altre forze politiche e sindacali.