Trapani, gli studenti incontrano Carlo Lucarelli

Le storie che fanno la storia. È questo il titolo dell’incontro che, questa mattina, ha riempito l’aula magna dell’Università di Trapani di sguardi attenti e curiosi. Ospite d’eccezione, lo scrittore Carlo Lucarelli.

Lucarelli, con la sua voce e le sue parole, ha più volte raccontato la mafia trapanese nei suoi libri, nei suoi programmi televisivi e radiofonici.

«È importante parlare di mafia – ha detto ai nostri microfoni lo scrittore Carlo Lucarelli -, perché bisogna spiegare dei meccanismi che in teoria dovremmo conoscere molto bene, ma ai quali ancora non siamo abituati. Parlare di mafia significa raccontare i fatti, capire che cosa succede quando la politica si intreccia con la mafia, quando la finanza si intreccia con la mafia. E poi bisogna anche ricordare le cose avvenute nel passato, perché, se le ricordiamo, possiamo stare attenti affinché non accadano di nuovo. Significa anche spaventarci e arrabbiarci. Ed è importante parlarne perché non si tratta di un problema piccolo che appartiene al passato, ma di un problema grande che riguarda anche il nostro presente».

Un incontro intenso, in cui Lucarelli ha parlato ai ragazzi. E ha ricordato loro che ognuno ha un ruolo nella lotta alla mafia, anche attraverso la memoria e il coraggio di raccontare.

«Il ruolo delle nuove generazioni nella lotta alla mafia – ha detto Lucarelli – è fondamentale. I giovani devono capire quali sono i pericoli. E possono farlo solo se siamo noi a spiegarglielo o a fornire loro gli strumenti per comprenderlo. Hanno a cuore il futuro, perché sono loro il futuro. E quel futuro non deve essere corrotto, sporcato, pericoloso o incerto».

E il dialogo con la città continua: oggi pomeriggio, alle 17, lo scrittore incontrerà i cittadini a Palazzo D’Alì, nella Sala Sodano, per un nuovo momento di riflessione e confronto.