1200 voti di scarto per Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo e da oggi anche nuovo Presidente del Libero Consorzio di Trapani.
Non sono voti singoli, giusto specificarlo, ma quelli derivanti dal calcolo del voto cosiddetto ponderato che cambia in base al Comune di riferimento.
In pratica i consiglieri comunali chiamati al voto sono stati così divisi: nei Comuni fino a 3mila abitanti un consigliere comunale vale 78 voti; da 3001 fino a 5mila abitanti l’indice di ponderazione è 169; da 5001 a 10mila abitanti il voto vale 263; nei Comuni da 10.001 fino a 30mila abitanti il voto del consigliere vale 294 voti; da 30.001 a 100mila l’indice di ponderazione è di 350.
Un sistema che, oltre ad aver tolto la possibilità di voto ai cittadini (in quanto queste sono state elezioni di secondo livello solo per amministratori pubblici in carica), ha anche penalizzato i piccoli comuni.
Una vittoria, comunque, quella di Salvatore Quinci, che ha mostrato tutta la fragilità del centrodestra in provincia di Trapani e che, contemporaneamente, ha mostrato la capacità di aggregazione attorno alla sua candidatura dello stesso Sindaco di Mazara del Vallo dato per sconfitto in partenza ma capace di attrarre consensi trasversali da Forza Italia al PD passando per Fratelli d’italia e Movimento cinque stelle.
Il centrodestra ne esce più che sconfitto, malgrado alla fine avrà la maggioranza dei consiglieri eletti, perchè aveva schierato tutte le sue truppe: quattro liste a sostegno di Lentini, mentre Quinci ha deciso di affrontare il voto con una sola lista.
Un’analisi politica che, necessariamente, è già iniziata e che aprirà squarci nella politica provinciale. Soprattutto in casa centrodestra.