Trapani cade a pezzi.
O, quanto meno, sembrerebbe così visto i tanti disagi che giorno dopo giorno si registrano e vengono segnalati.
Un esempio? I disservizi causati dalla mancanza dell’acqua, le buche per strada, l’emergenza rifiuti, l’acqua che manca al cimitero, i quartieri abbandonati, la mancanza di verde pubblico.
E tra questi, come se non bastasse, si aggiunge la statua di Venere in piazza mercato del pesce.
La stupenda statua in ghisa della Piazza, che raffigura Venere, la dea dell’amore, non è al massimo del suo splendore.
Perde infatti pezzi. E li perde sempre di più, giorno dopo giorno.
Lo avevamo detto tempo fa. Avevamo infatti segnalato che mancava una delle basi delle piccole vasche e un altro pezzo, con profonde crepe, sembrava prossimo a staccarsi.
E, come avevamo annunciato, è successo.
Peccato che però, evidentemente, le segnalazioni non vengono requisite e nessuno fa nulla per la statua, ormai piena di ruggine e malconcia.
Ma davvero i trapanesi, che sono profondamente legati alla “Signura Funtana”, devono abituarsi a questo degrado?
Davvero l’Amministrazione non riesce a riattivare una fontana che dal 1890 è al centro della piazza e guarda le arterie principali della città?
Non sarebbe utile progettare un restauro e chiedere dei fondi per questo gioiello realizzato da una fonderia francese e che si rifà ad una statua custodita nel museo del Louvre?
Ma cosa bisogna fare per trovare un po’ di interesse da parte di tutti?
E soprattutto… di chi è la colpa di questo degrado? È della Giunta che, forse, si interessa poco di questi beni culturali che possono essere definiti dei veri tesori?
È di chi non chiede fondi o di chi non li dà?
Ma chi, nello specifico, dovrebbe farlo?
Sono tutte domande a cui qualcuno deve rispondere. Perché il silenzio, adesso, non è più accettato dai cittadini.
Chiara Conticello