Degli eletti abbiamo parlato ieri, analizzando anche le sfide dirette all’interno di Fratelli d’Italia, PD, 5 Stelle e forzisti. Oggi vediamo chi non ce l’ha fatta a staccare un biglietto per Sala d’Ercole. Erano alla prima candidatura per l’Assemblea Regionale Siciliana i tre Presidenti del Consiglio Comunale di Marsala, Trapani e Mazara del Vallo. Questi ultimi due, entrambi in corsa nella nuova DC dell’ex Governatore Totò Cuffaro. Buono il loro risultato; ma non abbastanza da poter far scattare il seggio alla lista. A prevalere è stato Peppe Guaiana con oltre 4 mila preferenze, mentre Vito Gancitano si è fermato a 3600, superato di appena 30 voti dall’ex sindaco di Alcamo Giacomo Scala. Enzo Sturiano, invece, è arrivato secondo nella corsa dei Popolari ed Autonomisti. Quasi tre mila e 300 preferenze, 75 sotto l’alcamese Angelo Rocca, coordinatore provinciale di Via, il movimento che fa riferimento all’ex senatore Nino Papania. Tutto sommato modesto il suo risultato, nonostante il prevedibile successo a Marsala con quasi 2500 voti; secondo dietro a Stefano Pellegrino, crollato di oltre 2 mila preferenze rispetto alla scorsa tornata, ma surclassando l’uscente Eleonora Lo Curto di oltre mille preferenze, superata anche dalla democratica Linda Licari. Di cento voti, “senza apparati alle spalle ed assessori di riferimento in giunta” come ha voluto sottolineare l’ex consigliere comunale Dem, una volta saputo l’ottimo risultato in città. L’ormai ex deputata marsalese, comunque, è andata assai meglio del 2017, passando da poco più di 2 mila a 5000 voti. L’ennesima capriola politica alla ricerca della lista “su misura” che questa volta l’ha portata alla Lega, dopo autonomisti vari, UDC ed area forzista. Una scelta surreale visto come apostrofò il proprio leader pro tempore Salvini – allora Ministro degli Interni – appena 3 anni fa in occasione degli ennesimi sbarchi sull’isola. Ma si sa…, il miraggio di una poltrona supera ogni resistenza ideologica, già di per sé assai fluida per lei. Questa volta, però, la Dea bendata non è stata dalla sua parte…, seguire Turano nella speranza dell’opzione romana del politico alcamese non ha funzionato. Ritenterà al prossimo giro. Dove, è tutto da vedere. Ma, come si è visto, questo è l’ultimo dei problemi per la Lo Curto. Altro risultato deludente è stato quello della mazarese Marikò Hopps, trasferitasi armi e bagagli con gli Autonomisti poco prima del voto dopo la rottura con i leghisti, non digerendo, evidentemente, “l’operazione Turano”. Alla luce del modestissimo risultato elettorale, appena 900 preferenze…, sinceramente non si capisce perché. Gettonatissima in passato per ruoli e candidature varie, finalmente si è confrontata con le urne. Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti. Con Cateno De Luca ci si aspettava di più da Daniele Mangiaracina. Nonostante lo tsunami populista del masaniello messinese, l’ex primo cittadino di Campobello di Mazara si è fermato a modestissime 1500 preferenze.