Referendum sul Piano del Parco: il Comitato promotore non si ferma

La consultazione proposta a Pantelleria: non si esclude il ricorso al Tar ed un appello alla Corte dei Conti.

Dopo che il Referendum sul Piano del Parco, promosso da un comitato di cittadini dell’isola, è stato respinto dal Comune, i sostenitori promettono battaglia.
Ma facciamo un passo indietro per capire la questione e fare chiarezza.
A inizio di quest’anno l’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha reso pubblico un documento preliminare che esprime le linee guida del futuro “Piano del Parco”. La bozza di questo Piano, deliberata nel settembre 2021 sotto la presidenza di Salvatore Gino Gabriele e realizzata dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, è stata proposta (come da normativa) alla visione dei soggetti interessati con il titolo: “Verso il Piano del Parco – Lineamenti per il Piano del Parco e Bozza NTA (Norme Tecniche di Attuazione)”. Ha quindi avviato un percorso di concertazione con gli altri Enti preposti e fatto incontri con il Comune e i tecnici del settore per confrontarsi su questo importante strumento che disciplinerà tutte le future attività sul territorio, dall’agricoltura all’edilizia, passando attraverso il turismo e la formazione. Ricordiamo che il Parco di Pantelleria è stato istituito nel 2016 e copre circa l’80% dell’isola, suddivisa in aree a vari livelli di protezione.
Questo documento ha destato preoccupazioni tra i cittadini, per via dell’impostazione che ai loro occhi appare molto vincolista e che rischia di avere un impatto negativo sullo sviluppo economico dell’isola, sulla proprietà privata e sulla libertà di movimento su ampie aree del territorio. Anche i tecnici comunali, impegnati in un confronto con i tecnici del Parco, pare abbiano sollevato alcune riserve su tali vincoli.
Di fronte a tali preoccupazioni, un gruppo di oltre 200 cittadini, sostenuti dai 15 Presidenti dei Circoli, ha richiesto un Referendum Comunale Consultivo, con lo scopo di poter esprimere la propria “idea di Parco” e indirizzare l’attività dell’Amministrazione comunale nelle discussioni in corso con l’Ente Parco.
L’iter referendario, tuttavia, ha subito rallentamenti e dopo tre mesi dalla richiesta è stato dichiarato illegittimo dal Comitato dei Garanti. Il Comitato Promotore, come previsto dal Regolamento Comunale sui Referendum, ha presentato un ricorso al Difensore Civico. Ricorso che è stato respinto poiché la figura del Difensore Civico è stata abolita a livello nazionale già nel 2010, nonostante il Regolamento Comunale (approvato nel 2021) ancora lo preveda.
A questo punto il Comitato Promotore ha deciso di non accettare passivamente la situazione. Abbiamo quindi sentito Aurelio Mustacciuoli, promotore del Referendum, per sapere quali sono le future azioni che il Comitato intende intraprendere. “A seguito della conferma dell’assenza del Difensore Civico” ci dice “abbiamo inviato una formale richiesta al Sindaco di Pantelleria e al Presidente del Consiglio Comunale affinché provvedano ad adeguare immediatamente il Regolamento sui Referendum in linea con la normativa nazionale e ad attivare un organismo terzo, in via eccezionale e transitoria, considerato i ritardi accumulati dalla procedura, che possa esaminare il ricorso contro il verdetto di illegittimità del Comitato dei Garanti. Contestualmente, è stata inviata un’istanza al Prefetto di Trapani, chiedendo il suo intervento affinché venga garantito il corretto funzionamento democratico e l’accesso dei cittadini ai diritti previsti dal Regolamento Comunale”.
Il Comitato Promotore, qualora non vengano presi provvedimenti immediati, continuerà a battersi affinché la popolazione di Pantelleria possa esprimere democraticamente il proprio pensiero su una questione che inciderà profondamente sul futuro dell’isola. Tale Comitato sta anche pensando di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) e di valutare un appello alla Corte dei Conti per verificare eventuali irregolarità commesse dal Comune.
Giuliana Raffaelli