Per i sindaci siciliani non basta, per mettere al sicuro le finanze e i bilanci dei 391 comuni dell’isola, la recente approvazione del decreto legge fiscale che ha riconosciuto a circa 200 comuni siciliani una prima tranche di risorse che riguardano esclusivamente il 2021. Un provvedimento certamente importante ma che ha il sapore della estemporaneità.

Gli amministratori, invece, hanno bisogno di misure stabili che risolvano in maniera organica le criticità dei 391 comuni siciliani. Il presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, sindaco della città metropolitana di Palermo, ha infatti affermato che i sindaci siciliani nel 2022 dovranno continuare a combattere contro una normativa inadeguata a cogliere la particolarità della Sicilia. Serve invece una norma che deve colmare il grande divario con il resto d’Italia, sia in materia fiscale e finanziaria, sia in materia di personale.

Da qui la richiesta al Governo nazionale di un intervento normativo di carattere strutturale che metta in sicurezza i bilanci dei comuni. ANCI Sicilia quindi ha sollecitato nei primissimi giorni del 2022, un incontro con il Governo nazionale e con il Governo regionale per chiedere che si passi da interventi spot a misure stabili di perequazione finanziaria e per affrontare in maniera organica i temi e le specificità che riguardano i 391 comuni siciliani.