Adesso è proprio vero: il presidente Valerio Antonini è ufficialmente un cittadino onorario di Trapani.
La cerimonia, che si è svolta nell’aula consiliare di Trapani, a Palazzo Cavarretta, è terminata pochi minuti fa.
Il presidente di SportInvest è stato registrato ufficialmente all’interno dell’albo dei cittadini onorari di Trapani, in cui fanno parte personalità che hanno fatto tanto per la città di Trapani e per questo amati dai trapanesi come Vittorio Morace, Aristide Zucchinali e il prefetto Fulvio Sodano.
Alla cerimonia erano presenti 21 consiglieri comunali, la Giunta di Trapani, il presidente del Consiglio comunale Alberto Mazzeo e il sindaco di Trapani.
«Questo – ha detto Alberto Mazzeo – è un attestato di stima e gratitudine nei confronti di una personalità che si è distinta per diversi settori della città. Il presidente Valerio Antonini è una grande persona, che ama la famiglia ed è un grande imprenditore che sta dando lustro ai colori Granata. Presidente Antonini – ha concluso Mazzeo -, grazie di tutti i servizi che in questi anni ha prestato alla comunità trapanese».
Dopo il presidente del Consiglio Alberto Mazzeo, hanno preso la parola diversi consiglieri.
«In tanti – ha detto il consigliere Baldo Cammareri – urlano “Sono trapanese e me ne vanto”. E lei, presidente Antonini, da stasera è uno di noi: è un trapanese e se ne vanti».
A descrivere chi è Valerio Antonini e il perché di questa cittadinanza, invece, ci ha pensato il consigliere Tore Fileccia.
«Lei lavora – ha detto il consigliere -, è sempre presente e ci mette la faccia. Lo ha fatto con le strutture sportive, ad esempio. E da quando a Trapani c’è Valerio Antonini, la gente ha imparato di nuovo a sognare. E oggi il presidente Valerio Antonini farà tutto questo da trapanese».
La proposta della cittadinanza onoraria era arrivata il 10 giugno da parte dei consiglieri di opposizione, proprio dopo il ritorno ufficiale del Trapani Shark in Serie A.
«Lei ha portato una crescita e una voglia di fare in una città che in questo momento non vive di tanta luce – ha detto invece il consigliere Guaiana – e noi trapanesi gradiremo che lei continui ad andare avanti con il settore sportivo e imprenditoriale, importantissimo per la città di Trapani che la vuole con orgoglio. Lo stesso orgoglio che proviamo da stasera». Sono intervenuti anche La Barbera, Patti, Braschi e Miceli.
Tranchida ha iniziato con il saluto a due donne: la prima è Antonella Granello, suocera del presidente e poi Ambra Ilari, figlia di Granello, moglie di Antonini e vicepresidente della SportInvest. Un ringraziamento verso due donne che, di fatto, hanno portato Antonini ad investire su Trapani.
«Mi permisi, quando incontrai Antonini – dichiara il sindaco – , di parlare delle difficoltà nel mondo del basket quando lui mi parlava di calcio. Ringrazio quindi Antonella e Ambra in primis. I risultati sono arrivati, gli investimenti sono stati fatti».
Tranchida, poi, ha citato Rostagno sottolineando come per troppo tempo Trapani è stata protagonista delle pagine di cronaca nazionale. Ma adesso arriva il plauso verso Antonini: «C’è un aspetto che ci ha portato a conferire a Valerio Antonini la cittadinanza onoraria: aver svegliato una cittadinanza sopita che sappia riconoscersi unita sotto ai colori granata. Il colore granata che è quello del gonfanole di Trapani: il colore del sangue che i trapanesi hanno perso durante le guerre. Adesso anche Antonini è trapanese».
Poi, l’intervento dell’assessore allo Sport Lele Barbara.
«L’arrivo di Antonini quasi coincide con il mio insediamento. Prima però di parlare di Valerio, voglio ringraziare Ambra Ilari. Ho conosciuto l’uomo Valerio Antonini, chiacchieriamo del più e del meno, commentiamo i tuoi post su X ed ho conosciuto l’uomo semplice che non si vede dai social. Un uomo buono. È uno dei sui principali pregi. Molti sanno che di fatto sono nato e cresciuto dentro il Palazzetto e la promozione di A è stata una delle più grandi gioie della mia vita. Una stagione trionfale, una sera storica dove i tifosi non hanno visto la Coppa alzata al Paladozza. Antonini ha mantenuto le promesse fatte, soprattutto quelli riguardo l’impiantistica sportiva. Una amicizia che non deve mai superare il rispetto delle istituzioni e dei ruoli e così sarà sempre».
IL DISCORSO DI ANTONINI
«Vi ringrazio perché avete pensato a questa cittadinanza così prestigiosa per un uomo arrivato 18 mesi fa. Non è solo un simbolo ma anche qualcosa di molto concreto. Non posso non iniziare, ringraziando la mia famiglia e il mio staff. Senza di loro non avrai mai raggiunto questi risultati. Adesso sono figlio di una terra bellissima che ho imparato ad amare con un tratto amaro e ombroso che c’è stato fino a due anni fa, può e deve essere eliminato. Qui c’è un esercito di cittadini come me che lavorano in questa direzione. La cittadinanza onoraria è un onero ed un onore. La responsabilità è altissima: gli investimenti nel mondo dello sport sono legati ai risultati e ad un fenomeno di massa. Trapani per me è il centro del mondo e spingo ogni giorno per far venire altri imprenditori in questa terra: da solo posso fare ben poco.
Oggi siamo sulla bocca di tutti: quotidianamente riceviamo telefonate da tutto il mondo. La Regione Siciliana ha approvato di apporre il logo sulla maglia della Trapani Shark. Vedere i palazzetti di pallacanestro pieni di trapanesi che urlano “Sono trapanese e me ne vanto” è un fenomeno pazzesco. Noi adesso siamo un esempio di tipo genuino. Fino a poco tempo fa, questo territorio era associato solo contro chi dobbiamo combattere, adesso siamo associati anche allo sport.
Oggi mi piace urlare “Si può fare”: tutte le credenze che in Sicilia non si può investire o che a Trapani non si può fare nulla sono solo fesserie. Non avremo timore ne a difendere il territorio ne a difendere le mie aziende. Sono tanti gli imprenditori trapanesi che mi chiamano convinti che finalmente la porta per gli investimenti si sia aperta. Prima del mio arrivo, la città era priva di strutture sportive degne di questo nome. Ho letto molto della Trapani del passato: ponte di comunicazione. Molti imprenditori che fanno un lavoro egregio si affacciano verso il Mediterraneo.
Quando sono arrivato nel maggio del 2023 sono stato visto come un extraterrestre: poi alle parole sono seguiti i fatti, i risultati.
Abbiamo generato una forza lavoro incredibile: più di 150 persone che sono orgogliose di lavorare con noi e che hanno abbandonato l’idea di lasciare Trapani. È impossibile avere un consenso del 100 per 100: ancora oggi davanti a progetti incredibili come la costruzione della Cittadella della Sport, ricevo lettere anonime, critiche infondate e illazioni sempre da un gruppo ben individuato.
Loro non remano contro Antonini, remano contro la loro città. Non ho potuto conoscere Gregory Bongiorno ma mi rivedo molto nella sua strategia. Alla politica dentro le istituzioni chiedo di stare al nostro passo. Per raggiungere gli obiettivi bisogna sedersi tutti insieme. So che la gran parte dei trapanesi mi vogliono bene e riconoscono gli sforzi che ho fatto. Io intravedo una opportunità unica per me, le mie aziende e il mio territorio. Ora lo posso dire a gran voce e con orgoglio: Sono trapanese e me ne vanto».
Chiara Conticello
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