Custonaci, un progetto da milione e mezzo di euro per Monte Cofano

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di Mario Torrente

Il progetto di messa in sicurezza predisposto e approvato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Morfino ammonta un importo di un milione e 500 mila euro. Per reperire queste somme si punta ai fondi per il dissesto idrogeologico. A questo punto tutto dipende dalle riposte che arriveranno dalla Regione. Se e quando. Il che potrebbe allungare i tempi per la riapertura della Riserva, chiusa ormai da tre anni. E fino a quando non ci sarà certezza del finanziamento i sentieri di Monte Cofano resteranno off-limits. L’unica certezza al momento è il progetto predisposto dall’amministrazione comunale di Custonaci per la messa in sicurezza. Secondo quanto fatto sapere dall’assessore ai lavori pubblici Michele Riccobbene, il progetto, già presentato alla Regione, sarebbe meno “impattante” rispetto a questo prospettato durante la sindacatura di Giuseppe Bica. Sono infatti state eliminate le “trincee”, ovvero i fossati per contenere le eventuali frane, che nel primo progetto erano previsti nella zona del Tono, dove nel febbraio del 2017 ci fu la frana che portò poi alla chiusura di tutta la Riserva. Per questa zona, quella che si affaccia nel golfo di Macari, sono previsti i disgaggi, andando a togliere quindi i massi più pericolosi. E per mettere in sicurezza diversi costoni sul versante del sentiero costiero, praticamente nel tratto compreso tra l’edicola di San Nicola, fino alla Torre di San Giovanni, nei punti individuati maggiormente rischio saranno messe delle reti di contenimento. Ma l’assessore Riccobbene, che ha seguito l’iter del progetto, andando lui personalmente a consegnare il tutto a Palermo agli uffici del dissesto idrogeologico, ha assicurato il minimo impatto ambientale. Ma per quanto “minimo” si tratta pur sempre di un intervento “strutturale”, che costerà un bel po’ di soldi e che andrà ad imbrigliare alcune parti di una montagna il cui fascino sta proprio nella bellezza dei suoi costoni che, liberi e maestosi, svettano verso il cielo.

Eppure si continua a parlare di mettere delle reti protettive in un contesto il cui fascino sta proprio  nella naturalezza di un ambiente non intaccato dalla mano dell’uomo. Ancora intatto. Nel sentiero costiero c’è solo natura con il sottofondo delle risacca e quelle “guglie” di pietra che sembrano quasi andare a formare una “cattedrale” scolpita nella roccia. Ma per riaprire la Riserva, da quanto emerso finora, sembra proprio che non ci sia altra strada se non una messa in sicurezza che andrà a costare qualcosa come un milione di euro. E che, trattandosi di una montagna, non escluderà comunque il rischio di vedere rotolare qualche altro masso in un punto dove non sono state messe le reti protettive. Le montagne, del resto, si muovono. Ed i massi cadono. Da sempre è così. Cofano poi, per sua natura, ha una conformazione particolare. Se le chiamano “le dolomiti sul mare” un motivo ci sarà.