La Procura di Catania, ha emesso avviso di conclusione delle indagini nell’ambito di una complessa attività investigativa condotta in particolare dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Trapani, nel settore del contrasto al fenomeno del riciclaggio di veicoli di provenienza delittuosa, poi immessi sul mercato mediante l’alterazione dei dati costruttivi dei veicoli oggetto di furto.
L’indagine ha portato a numerosi sequestri di veicoli, acquisizioni di documenti, fascicoli e targhe, e all’esecuzione di un decreto di perquisizione nei confronti di operatori del settore della rivendita e noleggio di veicoli, centri revisione, officine meccaniche e carrozzerie per auto e agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche nelle province di Trapani e Catania.
Tutto è iniziato nell’autunno scorso grazie ad alcuni accertamenti condotti in collaborazione con il servizio Motorizzazione Civile di Trapani. Durante tali controlli, il personale della Polizia Stradale ha individuato un camper acquistato in buona fede da un ragazzo disabile. In seguito, le indagini hanno portato alla denuncia a piede libero di un operatore del settore della rivendita e noleggio di veicoli.
Le indagini, sempre più approfondite, hanno incluso l’analisi dei dati costruttivi di un centinaio di veicoli, controlli amministrativi, perquisizioni, acquisizioni di documenti e l’esame di tabulati telefonici. Grazie a questi sforzi, è stato possibile ricostruire l’articolato e complesso iter criminale attraverso il quale i veicoli rubati venivano riciclati. In particolare, venivano alterati i numeri distintivi del V.I.N. (numero di telaio), sostituendoli con i dati di altri veicoli simili per categoria, marca e modello, e rilasciando duplicati della carta di circolazione italiana.
I dati costruttivi reali dei veicoli identificati come rubati provengono dai territori delle province di Catania e Siracusa, e sono stati riciclati utilizzando dati “genuini” di veicoli regolarmente acquistati, ma spesso gravemente danneggiati da sinistri stradali o non più funzionanti. È stato riscontrato anche l’utilizzo di dati costruttivi di veicoli provenienti dall’estero.
Il valore del compendio di veicoli sequestrati, considerato sulle stime medie EUROTAX relative al prezzo di acquisto da privato a rivenditore, ammonta a circa 200.000 euro. Grazie all’indagine, è stato possibile impedire l’immissione nel mercato legale di ulteriori veicoli, proteggendo così gli acquirenti ignari e fermando guadagni illegali basati sul riciclaggio e sulla commercializzazione di veicoli. Inoltre, l’inchiesta ha permesso di restituire i beni sequestrati ai legittimi proprietari, tra cui privati e compagnie di assicurazione.