di Fabio Pace

«…perché quello che ho avuto io facendo questo … ma neanche se stai tutta una vita ad alzare conci…». Così Vito Ingrassetto intercettato dalla polizia vantava il suo patrimonio, costruito negli anni, sostengono gli investigatori, attraverso attività illegali e attraverso il reinvestimento in attività lecite, come la pizzeria Lady Pizza, intestata alla compagna. Il provvedimento di sequestro è stato eseguito dagli agenti del Commissariato di Polizia di Mazara del Vallo in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani. L’obiettivo, come prevede la norma è la confisca come prevede il codice antimafia. Vito Ingrassetto, detto “puci”, pur non essendo un mafioso ha, secondo quanto riassunto dalla polizia nel rapporto alla magistratura, uno spessore criminale di tutto rispetto ed è ritenuto “socialmente pericoloso”. Vito “puci”, 45 anni, inizia la sua carriera da minorenne; già a 16 anni la prima denuncia per violenza e sequestro di persona, poi con la maggiore età una escalation di reati, in massima parte legati allo spaccio di droga ma il suo fascicolo personale tra condanne e procedimenti in corso è una specie di bignami del codice penale: guida senza patente, rapina, porto di armi in concorso e violazione dei doveri inerenti la custodia delle cose sottoposte a sequestro, occupazione abusiva di immobile, furto di energia elettrica, abusivismo edilizio, ricettazione. Nel 2003 viene indagato per la prima volta per droga fino a conquistarsi, in tempi recenti, la fama di spacciatore tra i più attivi di Mazara del Vallo. Nel quartiere popolare dei Mazara Due aveva organizzato una vera e propria piazza di spaccio con tanto di vedette a libro paga, telecamere e perfino un drone per controllare e prevenire gli interventi della forze dell’ordine. «Alla crescita delinquenziale dell’Ingrassetto, negli anni – scrivono gli investigatori –, è corrisposto un parallelo illecito arricchimento che gli ha consentito, partendo da uno stato di nulla tenenza, di accumulare beni mobili ed immobili ed addirittura di avviare un’attività di ristorazione intestandola alla di lui attuale compagna. Le Indagini patrimoniali condotte da personale specializzato della Divisione Polizia Anticrimine, hanno evidenziato infatti come lo stesso, negli anni, abbia illecitamente acquisito beni a fronte di redditi percepiti del tutto risibili».
I beni sequestrati ammontano a più di un milione di euro:

nr. 2 ciclomotori (uno scooter ed un’apecar)
nr. 5 motociclette
nr. 2 quad
nr. 6 autovetture (tra cui tre SUV di marca Porsche, Audi e Range Rover)
nr. 7 rapporti bancari e postali
nr. 1 impresa individuale (pizzeria denominata “Lady Pizza”) in Mazara del Vallo
nr. 2 fabbricati per civile abitazione rispettivamente di 10 e 5 vani in Mazara del Vallo
nr. 1 appartamento di 4 vani in Mazara del Vallo
nr. 2 terreni in agro di Mazara del Vallo
nr. 1 fabbricato rustico insistente su uno dei terreni in Mazara del Vallo
nr. 1 villetta a due piani (costruita abusivamente) in Mazara del Vallo.