Le priorità di governo dei trapanesi: ecco l’agenda dei cittadini

L’indagine dell’Istituto Demopolis per Telesud. Alcuni risultati del sondaggio sono stati anticipati dal direttore di Demopolis Pietro Vento nel corso del programma di Telesud PolitiCom con un focus sulla “Grande Città” Trapani Erice

L’indagine dell’Istituto Demopolis per Telesud. Il focus del Barometro Politico Demopolis di luglio, in esclusiva per TELESUD, realizzato su un campione della popolazione residente nei Comuni di Trapani, Erice, Custonaci, Paceco, Valderice.

Negli ultimi 3 anni si è modificata l’agenda delle priorità dei trapanesi. La prima posizione viene conquistata oggi dalla sanità, indicata dall’81%, seguita dal contenimento dei prezzi e dal lavoro.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine demoscopica condotta a Trapani, Erice e nei Comuni dell’hinterland dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Il tema della salute, citato da oltre 8 cittadini su 10 ed amplificato da oltre un biennio di emergenza Covid, ha conquistato nel 2024 il podio nell’agenda di Governo dei cittadini, scavalcando le politiche per il lavoro e l’occupazione, che per il decennio 2012-2021 erano al primo posto, e il contenimento dell’inflazione e del crescente costo della vita, che ha rappresentato la preoccupazione primaria di tre quarti delle famiglie trapanesi nel biennio 2022-2023. Continuano a pesare, sulle famiglie siciliani, gli aumenti della spesa alimentare e i costi delle bollette.

“Si è chiesto ai cittadini trapanesi – ha spiegato Pietro Vento – quali problemi secondo loro peseranno maggiormente sul futuro della Sicilia: anche in questo caso è la fragilità della sanità pubblica a confermarsi la dimensione più problematica nella percezione delle famiglie. Di fronte a questi fenomeni, permane, anzi cresce ulteriormente la sfiducia. Alle ultime elezioni Europee – ha ricordato Vento – si è recato alle urne in provincia di Trapani meno del 40% degli elettori. Ed in Sicilia 2 milioni e mezzo di siciliani hanno scelto di astenersi. È probabilmente il dato che ha maggiormente caratterizzato il voto per le Europee nel Sud e nelle Isole”.

Demopolis ha provato ad indagare le ragioni e le dinamiche alla base dell’incremento dell’astensionismo.

Chi ha scelto di non votare nelle ultime tornate elettorali lamenta delusione verso i partiti, ma anche e soprattutto una complessiva e preoccupante sfiducia istituzionale: più di 6 trapanesi su 10 sono pericolosamente convinti che la politica non sia più in grado di incidere sulla vita reale delle famiglie. Circa un terzo afferma di non votare più, ormai, da molti anni.

L’indagine ha studiato anche le richieste di investimento nei servizi pubblici, espressa dai residenti nel territorio.

Secondo i cittadini di Trapani ed Erice, in un’ottica di miglioramento della qualità della vita, servirebbe investire innanzi tutto sui servizi sanitari (63%). Ma serve investire anche sul presidio del decoro urbano, con la cura dell’ambiente e del verde pubblico. Il 51% richiede maggiore attenzione alla gestione dei rifiuti ed alla pulizia dei contesti urbani, un dato che sopravanza in graduatoria due dimensioni infrastrutturali e sociali di complessità estrema, che pesano sulla qualità della vita: viabilità e mobilità, nonché la riqualificazione dei quartieri periferici e trasporto pubblico locale.

Il confronto si è poi spostato sulla “Grande Città”, focalizzandosi sul percorso di analisi dell’opinione pubblica nei Comuni di Trapani ed Erice promosso dal Rotary Club e realizzato nelle settimane scorse da Demopolis per indagare le propensioni della cittadinanza rispetto all’ipotesi di costituzione di un Comune unico.

In termini generali, 6 cittadini su 10, intervistati dall’Istituto Demopolis, si dichiarano favorevoli alla creazione di un Comune unitario fra Erice e Trapani, con un unico Sindaco. La fusione è vista positivamente dal 62% dei residenti a Trapani e dal 56% di chi risiede ad Erice. Si dichiara contrario poco più di un terzo degli intervistati.

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