Palermo non dimentica il coraggio di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso da Cosa Nostra il 29 agosto del 1991.
Libero Grassi fu uno dei pochi imprenditori, in quella Palermo di inizio anni Novanta, ad opporsi alle richieste di racket della mafia.
Il suo no Libero Grassi lo gridò a gran voce e con grande esposizione mediatica. E poi collaborò con la polizia per individuare gli estorsori, arrestati il 19 marzo del 1991.
Oggi, a distanza di 33 anni, l’imprenditore tessile è stato ricordato in via Alfieri, nel luogo dove avvenne l’omicidio.
Qui i figli Alice e Davide e il nipote Alfredo hanno incollato alla parete un manifesto scritto a mano dove si rievoca l’isolamento e solitudine in cui maturò il delitto.
Poi hanno verniciato di rosso il marciapiedi nel luogo dove è stato rinvenuto il corpo senza vita dell’imprenditore.
Nel corso della mattinata, l’imprenditore è stato ricordato anche da diversi politici.
Tra questi, il presidente del Senato Ignazio La Russa.
«Il 29 agosto del 1991 l’imprenditore Libero Grassi venne ucciso a Palermo, con quattro colpi di pistola, mentre si recava al lavoro. In questa ricorrenza, desidero onorare la determinazione e il coraggio di un uomo che ebbe la forza di opporsi al pizzo. Libero Grassi rimane, oggi come allora, un simbolo indelebile nella lotta contro la mafia e il terribile racket delle estorsioni. Il suo sacrificio non deve essere dimenticato. Alla sua famiglia e a tutte le vittime di estorsioni e usura, esprimo la vicinanza mia e del Senato della Repubblica» ha scritto su Facebook.