Di Nicola Baldarotta
Tutto entro lunedì. Così, almeno, ha indicato il Governatore siciliano Renato Schifani che ha messo nelle mani dei Direttori Generali delle ASP siciliane il nodo legato al processo di completamento dei vertici delle aziende sanitarie in Sicilia.
Nessuno spoil system, ufficialmente, ma i partiti ovviamente provano comunque a dire la loro magari non ufficialmente muovendosi fra le pieghe delle prerogative politiche. Le scelte, però, Schifani è stato più che chiaro, spettano ai direttori generali.
Un puzzle complicato da comporre e che nelle ultime ora ha visto nascere alcuni scontri interni alla maggioranza e su tutti, quello fra Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Giochi fatti a Ragusa e Messina dove le nomine del direttore amministrativo e sanitario sono state completate. Quadro ingarbugliato, invece, soprattutto per Palermo e Catania ma anche la sanità a Siracusa ed Agrigento risente degli scontri di posizionamento delle aree politiche.
Su Trapani il cerino è acceso nelle mani del direttore generale Ferdinando Croce, espressione di Fratelli d’Italia. Per il ruolo di direttore amministrativo il nome che filtra, stando alle indiscrezioni che circolano dagli ambienti ASP, è quello di Danilo Palazzolo, già inserito nei quadri dell’Azienda sanitaria. Corsa aperta per l’incarico di direttore sanitario dove un nome sembra essere quello sul quale si potrebbe puntare per assicurare anche quella serenità dal punto di vista progettuale alla sanità trapanese: si tratterebbe del dottor Luca Fazio, direttore del dipartimento cure primarie, che è il referente unico aziendale per il PNRR e attorno al quale girano tutti i progetti più corposi e fondamentali per la riforma della sanità in provincia di Trapani,
Un nome, quello del dottor Fazio, gradito e voluto da tutti gli ambienti sanitari trapanesi dalla base ai vertici ma che potrebbe essere sacrificato proprio in virtù di quegli appetiti (o chiamateli dinamiche se volete) della politica che pare interessata a piazzare sulla sanità trapanese altre figure del palermitano, dell’agrigentino e addirittura del catanese.
Riuscirà ad imporsi davvero, come richiesto tra l’altro da Schifani, il giovane direttore generale Ferdinando Croce nominando il direttore sanitario liberamente? O anche lui sarà vittima delle pressioni politiche?
La sua giovane età ci fa ben sperare sulla sua capacità decisionale e sulla sua autonomia di pensiero e valutazione.