Hanno chiesto il rilascio immediato dei marittimi arrestati il primo 1 settembre
Dopo aver passato la notte incatenati davanti Palazzo Montecitorio, i familiari dei 18 pescatori presi in ostaggio in Libia, sono stati ricevuti, a Roma, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Hanno chiesto il rilascio immediato dei marittimi arrestati il primo 1 settembre e poi presi in ostaggio dai militari libici riconducibili al generale Haftar, il quale richiede, per la loro liberazione, la scarcerazione di 4 scafisti libici, attualmente in carcere a Catania.
Intanto il caso degli equipaggi dei due pescherecci mazaresi sarebbe passato alla Procura militare libica. Lo avrebbero confermato fonti politiche a Bengasi, aggiungendo che finora non sono stati formulati capi d’accusa. Secondo le fonti, dietro al coinvolgimento della Procura militare ci sarebbe il fatto che il tratto di mare dove si è verificato il sequestro dei pescherecci è considerato “zona militare” dalle forze al comando del generale Khalifa Haftar.