Due anni e quattro mesi di reclusione. È la condanna comminata stamani a Patrick Joseph Horan, 64 anni, statunitense, che il primo maggio scorso sbarcò all’aeroporto di Trapani – Birgi da un jet privato e che fu arrestato dalla Polizia di Frontiera dopo una perquisizione nel suo bagaglio e a bordo del velivolo. Gli agenti trovarono due pistole calibro 38 con relativo munizionamento, una carabina, due archi, circa un chilo di marijuana occultato all’interno di alcune borracce e dei farmaci di genere vietato, paragonabili alle sostanze stupefacenti. Horan dichiarò di essere in Sicilia per una visita a parenti che vivono a Santa Ninfa. Pare invece che il sessantaquattrenne abbia alcuni interessi economici nel trapanese. Sarebbe infatti proprietario al 51 per cento dell’azienda agricola Pure Heart Sicily di Santa Ninfa. Accusato di introduzione di armi e droga nel territorio italiano il gup presso il tribunale di Trapani, Roberta Nodari oggi lo ha condannato. Alla lettura della sentenza l’uomo ha accusato un malore. Horan ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.