Il sequestro operato dalle fiamme gialle del comando provinciale di Trapani, per un valore di oltre 300mila euro, riguarda beni aziendali relativi all’impresa agricola condotta dalla moglie di Vincenzo La Cascia, 48 anni, che secondo gli investigatori avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella famiglia mafiosa di Campobello di Mazara.

Il sequestro riguarda fondi rustici coltivati ad uliveti in agro di Castelvetrano, in Contrada Latomie. Per il Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Trapani vi sarebbe una sproporzione tra le potenzialità reddituali dell’indagato e il “patrimonio disponibile”.

La Cascia, già condannato per associazione mafiosa e per estorsione continuata, danneggiamenti e incendi dolosi nel 2002 fu nuovamente arrestato nel 2018 nella operazione “Anno Zero” condotta dalla polizia ed è attualmente sotto processo insieme ad una ventina di altri imputati.

In passato avrebbe ricoperto anche il ruolo di “campiere” per conto della famiglia Messina Denaro nell’agro di Contrada Zangara a Castelvetrano, ed avrebbe avuto anche contatti con lo stesso Matteo Messina Denaro sia nel periodo anteriore alla sua latitanza che in epoca successiva. Gli investigatori lo ritengono uno degli uomini di fiducia del latitante.