Il sindaco di Trapani omaggia Antonini: «Ha svegliato l’orgoglio granata»

Un tributo che va oltre la semplice cerimonia istituzionale, quello che il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha voluto rendere a Valerio Antonini.

Ieri, nel giorno della cittadinanza onoraria, l’aula consiliare di Palazzo Cavarretta si è trasformata in un teatro di emozioni, applausi e riconoscimenti.

Tranchida ha aperto il suo discorso con un saluto speciale a due donne: Antonella Granello e Ambra Ilari, rispettivamente suocera e moglie di Antonini.

«Senza di loro, forse oggi non saremmo qui» ha detto il primo cittadino, riconoscendo il ruolo della famiglia nella scelta del presidente di investire su Trapani.

Poi, il richiamo alla storia e alle battaglie di una città che troppo spesso ha vissuto l’ombra della cronaca.

«Per anni Trapani è stata protagonista di notizie negative – ha ricordato il sindaco – ma oggi è anche sport, impresa e comunità».

Il merito, secondo Tranchida, è anche di Antonini, capace di risvegliare un sentimento che sembrava sopito.

«Ha unito i trapanesi sotto i colori granata, il colore del nostro gonfalone, il colore del sangue versato nelle guerre. Oggi anche lui è trapanese».

Parole cariche di significato, pronunciate davanti a un pubblico che ha ascoltato con attenzione, tra sorrisi e applausi. Perché al di là delle formalità, ieri a Trapani si è scritta una pagina di identità e appartenenza.

Chiara Conticello