Trapani ha un nuovo cittadino onorario. Da ieri, il presidente di SportInvest, Valerio Antonini, è ufficialmente parte della comunità trapanese, entrando a far parte dell’albo che annovera figure che hanno lasciato un segno nella storia della città.
La cerimonia, svoltasi nell’aula consiliare di palazzo Cavarretta, è stata un tributo sentito, tra applausi, sorrisi e parole di riconoscenza.
Un momento che ha sigillato un legame già forte con la città e che ha visto protagonisti consiglieri comunali, amministratori e cittadini, tutti riuniti per rendere omaggio a chi, con la sua visione imprenditoriale e sportiva, ha riportato Trapani a sognare.
Il riconoscimento e le parole della politica
Ad aprire la cerimonia, il presidente del Consiglio comunale, Alberto Mazzeo, che ha sottolineato il significato di questa onorificenza: «Un attestato di stima e gratitudine nei confronti di una personalità che si è distinta in diversi ambiti della città. Il presidente Antonini è un grande imprenditore che sta dando lustro ai colori granata».
E il concetto si è rafforzato con le parole del consigliere Baldo Cammareri, che con un pizzico di orgoglio ha voluto dare il benvenuto al neo-cittadino trapanese: «In tanti urlano ‘Sono trapanese e me ne vanto’. Da oggi anche lei, presidente, è uno di noi».
A sottolineare il motivo del riconoscimento ci ha pensato il consigliere Tore Fileccia, che ha elogiato l’impegno costante del cittadino onorario Valerio Antonini: «Ci mette la faccia, è presente, lavora per questa città. Da quando c’è lui, la gente ha ripreso a sognare».
Il consigliere Guaiana ha invece sottolineato l’impatto che Antonini ha avuto in un contesto non sempre facile: «Ha portato crescita e voglia di fare in una città che non vive di tanta luce».
Dichiarazioni che raccontano il peso di questa cittadinanza onoraria, conferita a seguito della proposta avanzata il 10 giugno, dopo il ritorno ufficiale del Trapani Shark in Serie A.
L’intervento del sindaco Tranchida
A portare il discorso su un piano più intimo e personale è stato il sindaco Giacomo Tranchida, che ha voluto rendere omaggio alle persone che hanno spinto Antonini verso Trapani: la suocera Antonella Granello e la moglie Ambra Ilari, vicepresidente dell’FC Trapani 1905.
«Mi permisi, quando lo incontrai, di parlargli delle difficoltà del basket trapanese mentre lui mi parlava di calcio – ha raccontato il primo cittadino –. Ma gli investimenti sono arrivati, così come i risultati».
Poi, un riferimento storico e identitario: «Antonini ha risvegliato una cittadinanza sopita, capace di riconoscersi unita sotto i colori granata, il colore del gonfalone di Trapani, il colore del sangue versato dai trapanesi in guerra. Oggi anche lui è uno di noi».
Il volto umano di Antonini
L’ultima riflessione della serata è arrivata dall’assessore allo Sport, Lele Barbara, che ha voluto raccontare il lato più umano del presidente: «Ho conosciuto l’uomo, oltre l’imprenditore. Un uomo semplice, buono, che non si vede sui social. Con lui è nata un’amicizia, ma il rispetto per le istituzioni e i ruoli non verrà mai meno».
Parole che chiudono una serata densa di emozioni, in cui Antonini non è stato solo celebrato per ciò che ha fatto, ma accolto come un nuovo figlio della città. Da oggi, il presidente che ha fatto rinascere lo sport a Trapani non è più solo un ospite: è un trapanese, e se ne può vantare.
Chiara Conticello