Il caso Visodent continua a scuotere l’opinione pubblica. Centinaia i pazienti lasciati senza cure, ma con finanziamenti ancora attivi per prestazioni mai completate. Adesso però qualcosa si muove. Ci sono associazioni di consumatori che stanno avviando azioni collettive per offrire tutela concreta e immediata a chi è rimasto coinvolto.
Il caso è di portata nazionale. Cure interrotte, pagamenti ancora attivi e documentazione clinica non consegnata. È il dramma vissuto da tanti pazienti delle cliniche Visodent, chiuse all’improvviso lasciando alle spalle solo disagi e incertezze.
Oggi arriva la risposta legale. L’associazione “Consumerismo No Profit” ha avviato una vera e propria offensiva in difesa dei cittadini: sul proprio sito è disponibile un modulo di messa in mora, redatto da un team legale specializzato, che consente ai pazienti di avviare le pratiche per:
- richiedere la sospensione o l’annullamento del finanziamento,
- ottenere la restituzione delle somme già pagate,
- e soprattutto ottenere la cartella clinica e tutta la documentazione sanitaria, ancora oggi non consegnata da molti centri.
Importante anche l’apertura di un tavolo di lavoro con ANCOD, l’associazione che rappresenta i principali gruppi odontoiatrici italiani. Un dialogo volto a garantire continuità delle cure ai pazienti coinvolti, con un messaggio chiaro: la sanità privata deve essere anche responsabile, etica e trasparente.
Una battaglia di civiltà, quella lanciata, per difendere il diritto alla salute e al rispetto, anche quando le promesse di cura si trasformano in amari disservizi.