«Sono stato allontanato perché non sono voluto stare al gioco del sistema di potere vigente, schierandomi dalla parte del popolo».
Così parlava Fulvio Sodano, il prefetto della gente. A Trapani non lo hanno mai dimenticato. Perché certe persone non passano. Restano.
Nel 2024, a dieci anni dalla sua scomparsa, grazie a una raccolta firme promossa da Calcestruzzi Ericina Libera e dal presidio trapanese di Libera, gli è stato intitolato uno slargo nei pressi della prefettura: un piccolo angolo della città che oggi porta il suo nome, il suo coraggio, la sua storia.
Questa mattina, quello slargo è tornato a splendere. Gli operai della cooperativa lo hanno ripulito, sistemato, recintato. Con mani che conoscono il lavoro, con gesti che custodiscono memoria. È solo qualche aiuola, forse, ma è molto di più: è un luogo vivo, dove cresce ogni giorno un seme di legalità.
Da due anni, inoltre, Calcestruzzi Ericina Libera se ne prende cura. Ci sono le piante, ci sono dei pannelli con alcune frasi di Sodano. E c’è un messaggio, chiaro e potente: l’eredità morale non si disperde, si coltiva. Come un giardino.
«Abbiamo ritenuto doveroso prenderci cura di questo spazio – ha detto Giacomo Messina, presidente della cooperativa – per onorare l’esempio di un uomo delle istituzioni che ha difeso i beni confiscati alla criminalità, proteggendo il territorio che gli era stato affidato. Ricordarlo è un impegno che ci riguarda tutti».