La seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo ha assolto Marco Buffa, ritenuto dagli inquirenti un presunto esponente di Cosa nostra, e l’ex consigliere comunale di Petrosino , Michele Buffa, dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso legata alle ultime elezioni comunali.
I due imputati erano stati condannati in primo grado, il 21 febbraio 2024, a 15 anni di reclusione ciascuno dal Tribunale di Marsala. Una sentenza che è stata ora completamente ribaltata in secondo grado.
Marco Buffa resta comunque detenuto per un altro procedimento penale. È difeso dall’avvocata Luisa Calamia, mentre Michele Buffa è assistito dal penalista Nicola Clemenza. Le indagini, condotte dai carabinieri, avevano portato all’arresto di entrambi. In seguito, Michele Buffa si era dimesso dal suo incarico in Consiglio comunale. Secondo l’accusa, Marco Buffa – considerato un presunto “capo decina” della famiglia mafiosa e già condannato a 11 anni e 4 mesi per favoreggiamento della latitanza dei vertici del mandamento di Mazara del Vallo nell’ambito dell’operazione “Hesperia” – avrebbe procurato voti in favore di Michele Buffa, agevolandone l’elezione al Consiglio comunale di Petrosino. Il tutto, secondo l’accusa, in cambio di denaro, altre utilità e della promessa di tutela degli interessi del sodalizio mafioso.
La sentenza di secondo grado scagiona ora entrambi da queste gravi accuse.