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giovedì, Aprile 18, 2024
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Brucia anche la Riserva delle saline di Trapani e Paceco

di Mario Torrente

Ieri è stato un pomeriggio di fuoco nella “Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco” dove, nella zona di Nubia, nel territorio di Paceco, sono divampati due incendi a distanza di poco tempo, in due diverse aree.

Giornata di fuoco ieri nella Riserva delle saline di Trapani e Paceco dove ieri pomeriggio sono divampati due incendi. Quello più grave ha interessato il pantano del canale Baiata, l’area tra la sp 21 e la via Garibaldi, a Nubia. A dare l’allarme, attorno alle 15,30, è stata la direttrice della Riserva Silvana Piacentino. Ed il pronto intervento dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione Civile con associazioni Humanitas e Angeli del Soccorso, assieme ai viali parafuoco, hanno fatto la differenza, scongiurando il peggio. Si è infatti riusciti ad evitare la totale distruzione dell’area in cui vive la cavaletta Platycleis decorana drepanensis. Il sito infatti del “Pantano Baiata” è stati acquisito al patrimonio della Regione Sicilia, per tutelare la presenza della cavalletta, endemismo puntiforme unico al mondo. Come ricordato dalla direttrice Silvana Piacentino, vista l’esperienza del passato, quest’anno sono stati implementati nell’area i lavori di prevenzione attraverso la realizzazione di ulteriori interventi con fasce parafuoco a salvaguardia del pantano naturale.

Un secondo incendio è divampato nelle vicinanze, sempre nella zona B della Riserva. Il rogo è stato immediatamente circoscritto dagli uomini dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. Anche qui la prontezza dell’intervento ha fatto la differenza. La concomitanza dei due roghi non lascerebbe dubbi sulla matrice dolosa degli incendi. Le fiamme sono state domate nel tardo pomeriggio. I danni sono stati limitati, ma ci sono stati. Quando brucia un’area all’interno di un sito protetto, il danno non si può infatti misurare esclusivamente in termini di superficie percorsa dal fuoco: un’area come quella della Riserva Naturale delle Saline, ha evidenziato Silvana Piacentino, rappresenta un sito di elevata biodiversità, dove ogni centimetro di territorio è importante in termini di tutela di specie vegetali, animali ed habitat, in un territorio già fortemente sottoposto a diverse minacce e pressioni. In questo caso le opere di prevenzione eseguite nel pantano, rallentando l’avanzata dalle fiamme hanno agevolato le operazioni di spegnimento ma fondamentale è stato senz’altro il pronto intervento delle squadre la cui immediata azione ha scongiurato che le fiamme alimentate dal forte vento potessero estendersi su tutta l’area.

“Programmare ed eseguire per tempo – ha rimarcato la direttrice della Riserva gestita dal Wwf – i necessari interventi di prevenzione, come parafuochi o decespugliamenti controllati, è basilare per una corretta gestione del territorio, ma occorre anche investire risorse economiche in sistemi tecnologici ed innovativi che agiscano con efficacia a protezione del nostro patrimonio naturale. Gli interventi di prevenzione sono stati eseguiti in parte con fondi della Riserva ma soprattutto nell’ambito del progetto, attualmente in corso, finanziato con Fondazione del Sud, in collaborazione con Legambiente. Grazie al progetto la Riserva ha infatti, adeguate risorse economiche destinate alla prevenzione incendi che si attua anche attraverso il prezioso ruolo di volontari che presidiano il territorio durante il periodo estivo. È importante che ognuno faccia la propria parte. I comuni devono fare la loro parte nella prevenzione e lotta agli incendi, programmando ed eseguendo per tempo i lavori necessari ed predisponendo il catasto incendi per le aree bruciate, così come i privati devono attenersi al rispetto delle ordinanze sindacali di prevenzione degli incendi”.

“La devastazione provocata dagli incendi dolosi – ha concluso Silvana Piacentino – riguarda tutti noi, infligge danni al patrimonio tutto, alle attività e alle persone. La collaborazione tra tutte le autorità impegnate nella lotta contro gli incendi e la presa di coscienza della collettività sono tra gli elementi cardine di contrasto all’azione criminale di chi vuole distruggere il nostro patrimonio naturale”.

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