di Mario Torrente
Quella di Erice fu la prima funivia realizzata in Sicilia. Venne inaugurata nel 1956 e fino agli anni Settanta le due cabine hanno fatto su e giù tra Erice e Casa Santa, trasportando tanti passeggeri e collegando la città del Monte con il centro urbano della valle, allora in fase di espansione verso le pendici della montagna. Ma a quanto pare l’idea di realizzare una funicolare risale al 1927, ma dovettero passare 28 anni prima che il progetto degli anni Venti trovò attuazione in quella che ai tempi fu una importantissima opera pubblica per il territorio.
Oggi di quello storico impianto, oltre le foto d’epoca, come quelle che ci ha gentilmente messo a disposizione dal suo archivio Tonino Perrera, resta la stazione d’imbarco della vetta, che si trova davanti la Matrice, nascosta dal bosco nel lato che guarda verso Trapani.
La struttura da anni versa in condizioni di degrado e abbandono, con le porte aperte, all’interno sporcizia mentre fuori ci sono per terra le ringhiere che fino a pochi anni addietro ancora si trovavano in quella che fu la zona di imbarco. Insomma, un’immagine davvero poco edificante, considerato anche il fatto che la struttura si trova davanti il Duomo e all’ingresso di Erice.
Eppure si tratta di un autentico reperto di archeologia industriale che ancora oggi al suo interno conserva “pezzi” della funicolare realizzato negli anni Cinquanta, come l’argano del motore, i resti del carrello dove veniva agganciata la cabina e parti delle funi. Da una finestra si intravede la sala macchine e la cabina di trasformazione con le resistenze di avviamento ed il materiale elettrico di quello ai tempi che era un impianto sicuramente all’avanguardia.
Tra l’altro la teleferica ericina poteva contare, come motore ausiliaro, su un Isotta-Fraschini che è uno dei pochi esemplari ancora esistenti del primo otto cilindri della storia dell’automobile italiana. Questo vero e proprio gioiellino è stato temporaneamente affidato all’Università degli Studi di Palermo, in modo da permetterne il recupero e la sua salvaguardia, ma con la clausola del suo ritorno ad Erice non appena sarà restaurata la ex stazione d’imbarco della funivia, che l’amministrazione comunale già da qualche anno punta a rimettere a nuovo per realizzare un Museo di archeologia industriale dedicato proprio alla storica teleferica ericina, con tanto di istallazioni multimediali ed esposizione, dopo gli opportuni interventi conservativi, di ciò che è rimasto al suo interno. Ma non solo. L’esecutivo guidato dalla sindaca Daniela Toscano conta di fare della struttura anche un punto informativo e di accoglienza turistica, anche per quel che riguarda l’escursionismo.
Dalla ex stazione della funivia, che si trova nei pressi di Porta Trapani e quindi nel punto di ingresso per il centro storico della vetta, inizia infatti il sentiero delle Mura Elimo Puniche, che si snoda per il bosco di Erice. Da qui si aprono tanti itinerari che offrono davvero un’ampia scelta per fare dei trekking mozzafiato a 360 gradi attorno alla montagna che fu della dea Venere, in un cammino tra mito, natura, storia, leggenda e bellezza dei paesaggi.
Dalla ex stazione della funicolare passa anche il Sentiero Italia del Cai, nella prima tappa siciliana che collega Trapani ad Erice risalendo lungo il percorso di Sant’Anna. Ma da piazza Madrice parte anche il “viaggio” tra le strade selciate e basolate della città del Monte in quella che è sicuramente una delle tappe più importanti: il Real Duomo con la sua torre campanaria e oltre sette secoli di racconti tra fede e tradizione muntisa. Insomma, il vecchio impianto da decenni abbandonato al suo destino rappresenta un punti di snodo centrale dall’altissimo potenziale. E che meriterebbe di potere vivere una seconda vita.
Purtroppo il progetto predisposto anni addietro non è riuscito ad andare in cantiere, nonostante fosse stato inserito nella graduatoria per il suo finanziamento. Nonostante i solleciti da parte dell’amministrazione comunale ericina, dalla Regione non sono arrivate risposte a riguardo. Ed ormai il treno della programmazione dei fondi europei 2014-2020 è stato perso, visto che questa tranche di stanziamenti si chiude a dicembre di quest’anno.
A questo punto non resta che provare a candidare il progetto, che già esiste con tanto di studio di fattibilità, per la prossima programmazione 2021-2027. A riguardo l’assessore Gianni Mauro ha assicurato che il progetto sarà riproposto non appena usciranno misure di finanziamento dove potrebbe rientrare il recupero della ex stazione della funivia di Erice. Che da anni attende di essere restaurata per raccontare questa ed altre pagine della storia della città del Monte. Compresa quella del motore Isotta-Fraschini che aspetta di ritornare ad Erice.
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LE FOTO DELLA EX STAZIONE DELLA FUNIVIA OGGI





LE FOTO D’EPOCA DELLA FUNIVIA DALL’ARCHIVIO DI TONINO PERRERA



(Archivio Tonino Perrera)