Al Baglio Florio di Selinunte una mostra di reperti archeologici in un nuovo allestimento museografico.

La mostra archeologica “Vivere l’agora. Gli scavi nel centro urbano di Selinunte” è inserita nella programmazione del Parco di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, dal giugno scorso guidato dal nuovo direttore, l’architetto Bernardo Agrò, che con la sua equipe ha curato la rinnovata museografia degli spazi espositivi del Baglio Florio: un progetto che coniuga tradizione archeologica e innovazione museale. In esposizione i reperti recuperati nella zona dell’agora tra il 1995 e 2007, negli scavi condotti dall’Istituto archeologico germanico di Roma, in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte e la soprintendenza per i Beni culturali di Trapani. La mostra ha come obiettivo quello di presentare la funzione e la struttura dell’agora nel contesto della pianificazione urbana dell’antica Selinos. I reperti esposti coprono un arco cronologico di più di 300 anni, compreso tra il 600 e il 250 avanti Cristo circa ed offrono un quadro degli aspetti architettonici dell’area, e insieme uno sguardo sulla vita quotidiana a Selinunte, a partire dalla prima fase di occupazione, attraverso la fase di monumentalizzazione, l’assedio cartaginese e la fase successiva. Focus dell’allestimento è anche l’aspetto archeologico della ricerca e la contestualizzazione dei reperti, anche attraverso l’utilizzo di proiezioni multimediali. L’allestimento della mostra disegna gli obiettivi della nuova direzione del Parco per il futuro, in accordo con l’Istituto germanico: attivare laboratori a cantiere aperto di restauro, corsi di specializzazione sulla attività di scavo, dottorati e Scuole di specializzazione con le varie università, in modo da far diventare il Parco di Selinunte sede permanente per tirocini e master destinati a giovani archeologi, architetti e restauratori.

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