Nel carcere di Trapani, Pietro Cerulli, da più di un anno non vengono eseguiti tamponi sul personale e sulla popolazione carceraria. Lo scrive in una nota inviata al Direttore della Casa Circondariale, al Prefetto e al provveditore dell’amministrazione penitenziaria in Sicilia, il segretario provinciale del SAPPE, Gaspare D’Aguanno.
Il sindacato della Polizia Penitenziaria, sottolinea come il personale stia a stretto contatto con i detenuti e, nel contempo, con decine di persone che dall’esterno entrano nelle carceri per i più diversi motivi: avvocati, familiari, fornitori, operatori esterni e nessuno
di costoro ha alcun obbligo di tampone. «Al fine di garantire la necessaria attività di prevenzione, trattamento, tutela e servizi vari – scrive il segretario del SAPPE -, si richiede, con estrema urgenza di effettuare uno screening su tutto il personale operante, attraverso i tamponi di verifica, con la finalità di contenere l’epidemia tutt’ora in atto e di contribuire a garantire la prosecuzione delle attività lavorative».
Nei giorni scorsi anche il sindacato UIL Pubblica Amministrazione – polizia penitenziaria, ha inviato una nota rilevando che nelle carceri siciliane alla date del 23 dicembre scorso, 31 agenti sono stati accertati positivi; 18 allontanati precauzionalmente per la quarantena fiduciaria, e tra la popolazione detenuta 160 reclusi sono stati posti in
isolamento precauzionale, e 9 positivi a covid-19.