Il racconto del collega Wolly Cammareri, ricoverato presso il covid hospital di Marsala. La cronaca di una notte di ordinaria lotta alla malattia covid19. La potete leggere anche sulla pagina facebook di Wolly. La foto, relaitiva al reparto covid di Marsala è di repertorio
Sono le 7.30 del mattino di una maledetta domenica in una stanza dell’ospedale covid di Marsala, sto scrivendo questo post da cronista non per manifestare mie personali condizioni che per fortuna seppur ancora positivo sono buone. Questa è la cronaca di una di quelle notti che non avresti mai voluto vivere o a cui assistere. Da poco più di una settimana osservo gli altri degenti e soltanto quattro di loro hanno lasciato questa stanza, uno ieri fortunatamente per tornare a casa, un altro per essere intubato in terapia intensiva, altri due non ce l’hanno fatta! Statistica impietosa, nessuna di loro era vaccinata ma non erano neanche no vax solamente avevano avuto paura a vaccinarsi. Ma il motivo di questa riflessione mattutina riguarda questa notte, “adda passà a nuttata” diceva Eduardo De Filippo, ma ancora siamo avvolti dalle tenebre, due giorni fa un nuovo ricovero nella mia stanza, un signore neanche molto anziano, circa 75 anni, tutto sommato stava bene ieri sera parlavamo chiedevo della sua vita, del perchè non si fosse vaccinato, anche in questo caso banalità, non frequento nessuno, esco poco ecc., stanotte improvvisamente comincia a lamentare assenza d’aria, il respiratore a cui è stato attaccato non ce la fa più ad alimentare i suoi polmoni, si va in emergenza decidono che bisogna mettere il casco ma il signore si rifiuta dice di essere claustrofobico, dopo un lungo tira e molla e una crisi bruttissima con perdita di coscienza pazientemente i sanitari riescono nella manovra, il signore intanto maledice di non essersi vaccinato, adesso è ossigenato col casco e certamente non in buonissime condizioni. Questa voleva solo essere una storia che speriamo finisca bene di una notte di COVID. Buona domenica a tutti voi.
Wolly Cammareri