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Il mosaico linguistico del dialetto siciliano

di Serena Giacalone

Durante la conquista normanna, tra il 1100 e il 1200, si verificarono notevoli spostamenti di popolazioni dal Nord Italia alla Sicilia, portando all’insorgere di dialetti simili a quelli settentrionali. 

Alcune città siciliane sono perfino chiamate “città lombarde” come Bronte, Randazzo, Francavilla e Montalbano. La coesistenza di influenze gallo-italiche e gallo-romanze ha plasmato un’identità linguistica particolare nel Meridione. I prestiti settentrionali sono presenti in tutta la Sicilia e in Calabria fino a Catanzaro, sebbene le isoglosse lessicali non siano sempre chiare.

“Troja”

L’utilizzo di troja per “scrofa” è originario della Francia e dell’Italia settentrionale. Alcuni etimologi hanno ipotizzato che sia una parola celtica, o quantomeno prelatina. In realtà, la discendenza è chiaramente latina: sembra derivi dal latino volgare troca (metatesi di torca), diffusosi originariamente nell’area galloromanza (e questo spiega l’evoluzione di [k] in [j]).

“Augghia”

il termine siciliano “augghia”, che significa “ago”, è un lieve adattamento del termine settentrionale “aguggia”. La parola ha origine dal latino “acucula” (diminutivo di “acus”).

Essa è diffusa in tutta la Romània occidentale: vedi il portoghese “agulha”, lo spagnolo “aguja”, il francese “aiguille”, il lombardo “guggia”.

“Dumani”

Il termine ha lo stesso significato dell’italiano “domani”, del francese “demain”, del lombardo “doman”.

Nel resto del Centrosud si usano derivati del latino classico “cras”.

“Gruppu”

Varianti: “ruppu”, “roppu” (soprattutto nella Sicilia centrale).

Questa parola significa “nodo”, ed è imparentata con l’italiano “groppo”, ma soprattutto con il galloitalico “grop”, con lo stesso significato.

Il termine è stato portato in Italia dalle popolazioni germaniche: deriva infatti dal gotico “kruppa“. Anche in questo caso è chiaro che l’ingresso della parola in Sicilia non può che essere stato mediato dai coloni settentrionali.

Questi adattamenti e prestiti linguistici mostrano una mescolanza unica di elementi settentrionali e meridionali, evidenziando la complessità e la ricchezza del panorama linguistico italiano.

Un fenomeno linguistico che riflette le interazioni storiche e culturali che hanno caratterizzato la penisola italiana, contribuendo alla varietà e alla diversità dei dialetti presenti nel nostro Bel paese.

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