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María de Buenos Aires in scena nel rinnovato Teatro Di Stefano

Attesa per opera-tango di Astor Piazzolla

Sono due i centenari che si intrecciano nelle attività dell’Ente Luglio Musicale Trapanese: quello del tenore siciliano Giuseppe Di Stefano (al quale è intitolato il teatro all’aperto ospitato nei giardini della Villa Margherita di Trapani) e quello del compositore argentino di origini italiane Astor Piazzolla, del quale si eseguirà, sabato 10 luglio alle ore 21.30, in un rinnovato spazio scenico del Teatro Di Stefano, la sua opera-tango María de Buenos Aires.

Duplice è anche l’occasione per il pubblico e i cittadini trapanesi: tornare ad ascoltare un’opera e farlo in un teatro rinnovato nel suo impianto scenico. La Stagione 2021 del Luglio Musicale si svolgerà in una struttura che non occuperà in maniera invasiva la Villa Margherita, ma si integrerà nel verde lussureggiante del parco cittadino. Un cambiamento, avvenuto su suggerimento del regista Denis Krief, consulente in ambito aristico-culturale del Comune di Trapani, che mira alla valorizzazione del contesto ambientale e storico della Villa, oltre a dotare il Luglio Musicale di una struttura scenica all’avanguardia – un ring trabes – che permetta una produzione più agile degli spettacoli e un impianto luci più moderno, sostituendo i tralicci metallici che sino ad ora sono stati utilizzati.

«La bellezza centenaria degli alberi, folti, maestosi faranno da culla al teatro, non va nascosta questa bellezza, semmai esaltata – dichiara Krief– Su una pedana, l’aerea sacra della rappresentazione teatrale, si colloca un oggetto scenografico, cha aiuta l’acustica e allo stesso tempo aiuta a raccontare la storia. Questi magnifici alberi dei giardini della Villa Comunale saranno i testimoni silenziosi della rappresentazione e del pubblico che segue, in una osmosi con questa natura addomesticata, le astrazioni della musica».

La messa in scena di María de Buenos Aires, nuovo allestimento dell’Ente Luglio Musicale Trapanese in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona (dove lo spettacolo ha debuttato a fine giugno) e con il Teatro Pergolesi Spontini di Jesi, aprirà quindi in anteprima le porte del Teatro Di Stefano: l’opera-tango, o (tango operita) di Astor Piazzolla, in due parti di otto quadri, su libretto di Horacio Ferrer, è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Colón di Buenos Aires nel 1968 e racconta, attraverso una trama surreale, la storia dell’operaia María che, ammaliata dal seducente tango, si ritrova a lavorare in una casa di tolleranza nella città di Buenos Aires, dove dei malfattori decidono la sua morte durante una messa nera. La seconda parte si svolge quindi dopo il trapasso della protagonista, portando lo spettatore a confrontarsi con un’opera che mescola sacro e profano e che riporta all’ancestrale dimensione della distruzione e della rigenerazione. La musica usa il linguaggio del nuevo tango, a cui Piazzolla deve la sua notorietà.

Protagonista sarà il mezzosoprano Giuseppina Piunti, mentre nei panni del Payador il baritono Enrico Maria Marabelli e in quelli di El Duende Davide ManciniAldo Sisillo dirigerà l’Orchestra e l’Ensemble vocale del Luglio Musicale Trapanese, quest’ultimo istruito da Giuseppe Bulgarella. Regia, scene e costumi sono firmate da Stefania Panighini che così delinea lo spettacolo: «In Maria de Buenos Aires l’uso della metafora e della poesia rendono l’opera una magia. L’ambientazione scelta è volutamente povera per sottolineare il contesto in cui è nato il tango, ma ha il sapore dei film di Fernando ‘Pino’ Solanas, scomparso l’anno scorso».

I biglietti (da 10 a 30 euro) saranno in vendita da sabato 3 luglio online sul sito www.bigliettoveloce.it e presso la biglietteria del Luglio Musicale Trapanese, aperta dal lunedì al sabato (10.30-13.00 / 17.00- 21.00), nei locali della Villa Comunale; email: botteghino@lugliomusicale.it, telefono 0923 29290.

Marìa de Buenos Aires

Pensata in origine per una realizzazione radiofonica, l’opera-tango in due atti e sedici quadri María de Buenos Aires di Astor Piazzolla (su libretto di Horacio Ferrer), ambientata nei bassifondi della capitale argentina, andò in scena per la prima volta nel 1968 a Buenos Aires. L’argomento trae spunto da una leggenda metropolitana che narra della sfortunata María, nata “un giorno che Dio era ubriaco” in un sobborgo miserabile di Buenos Aires. Dapprima operaia, dopo essere diventata una cantante di tango, María entra in un bordello e muore ancora molto giovane; poi, nel secondo atto dell’opera, vaga sotto forma di spettro per le vie della città finché non rinasce miracolosamente per dare alla luce una bambina, chiamata a sua volta María, che potrebbe essere lei stessa in una nuova vita.

In una vicenda surreale e fantastica di morte e rigenerazione dalla forte componente simbolica, sacro e profano s’intrecciano in un mondo metropolitano fantastico animato di poesia, musica e danza.

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