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Rifiuti, nei mastelli della differenziata c’è anche un motore dell’acqua

di Mario Torrente

Accade anche questo, di trovare un motore, presumibilmente di quelli usati per l’acqua, dentro i contenitori della differenziata. Ed infatti, a modo loro, hanno provato a differenziare: il tubo dentro il mastello della carta, il motore invece in quello del vetro. Incredibile, ma vero! E per di più questo ennesimo gesto di inciviltà accade in un luogo unico al mondo per la sua bellezza e storia ultramillenaria: Erice. I contenitori della differenziata in questine si trovano infatti davanti porta Carmine, a pochi metri dalle Mura Elimo puniche e davanti il bosco. E nel verde ci sono altri rifiuti, tra cui una valigia. Anni fa, durante una giornata ecologica, proprio in questo punto i volontari, tra tutta la spazzatura trovata tra la vegetione, tirarono fuori anche una vecchia lavatrice.

A questo giro, però, il motore dell’acqua, che evidentemente si sarà scassato, lo hanno messo direttamente dentro i mastelli stradali dove dovrebbero andare invece la carta, il vetro, la plastica ed il secco, tutto suddiviso per tipologia. Ma in questi contenitori, come noto, non si possono buttare i sacchetti dell’immondizia di provenienza domestica, ma solo rifiuti, per così dire, “stradali”, come la singola bottiglietta di plastica o di vetro.

Sono in pratica cestini “getta carta” ma per tipologia di rifiuto. Mentre per l’indifferenziato c’è il mastello per il secco. I colori sono come quelli per la raccolta porta a porta solo che puntualmente, in questi contenitori, finiscono anche i sacchetti dell’immondizia che provengono dalle case e che vengono gettati, dove non si dovrebbe, dai soliti incivili che piuttosto che rispettare le regole fanno a modo loro, lasciando spazzatura per strada, anche davanti monumenti importanti, restando ad Erice, come le Mura Elimo Puniche o mettendo tutto nei mastelli stradali della differenziata. Che hanno invece ben altra funzione.

Naturalmente questi atteggiamenti, oltre che a dare un’immagine indecorosa incidono sulle tasche dei cittadini che pagano le tasse e che fanno la raccolta differenziata, rispettando il calendario per i conferimenti e le corrette modalità di suddivisione della spazzatura. Perchè ogni volta che si deve andare a pulire dove altri hanno sporcato, la collettività deve farsi carico dei costi delle bonifiche, a maggior ragione quando si tratta di ingombranti. Ed ogni anno i Comuni sborsano fior di quattrini per questi costi extra.

L’amministrazione comunale di Erice, ad esempio, lo scorso anno ha speso circa 100 mila euro in più, oltre ai costi previsti nell’appalto per il servizio di gestione dei rifiuti. E più rifiuti si lasciano per strada, più i costi sono destinati ad aumentare, facendo lievitare la Tari.

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