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I Lavori Pubblici in Sicilia dopo il recepimento del nuovo Codice dei contratti

Si terrà venerdì prossimo, alle 15, nella sala conferenze dell’hotel Dioscuri bay Palace a San Leone, il convegno sul tema “Il Codice dei contratti pubblici nella Regione Siciliana”, organizzato dall’Ordine degli architetti di Agrigento con la collaborazione di Grafill-Lavoripubblici.it e della Fondazione Architetti nel Mediterraneo e con il patrocinio del Comune di Agrigento e della Consulta degli Ordini degli architetti della Sicilia.

Al centro del dibattito il nuovo quadro normativo dei lavori pubblici introdotto in Sicilia dalla Legge 12 del 2023 che è stata particolarmente apprezzata dagli architetti e dalle professioni tecniche.

“La Legge regionale 12 – dichiara il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola – ha introdotto in Sicilia nuove preziose regole per aprire il mercato dei lavori pubblici ai giovani, alle strutture professionali medio-piccole e ai professionisti di talento e per semplificare l’iter di esecuzione dei lavori pubblici, offrendo alle stazioni appaltanti strumenti efficaci per accedere ai fondi del PNRR e ai flussi finanziari della programmazione comunitaria”.   

I lavori, coordinati dall’ingegnere Gianluca Oreto, direttore del portale lavoripubblici.it si articoleranno in due sessioni: nel corso della prima, dopo i saluti delle autorità presenti, interverranno l’avvocato Gaetano Armao e gli architetti Rino La Mendola, Marco Montalbano e Alfonso Cimino che relazioneranno sulle novità introdotte dal nuovo quadro normativo con particolare riferimento ai Servizi di Architettura e Ingegneria, alla progettazione digitale (BIM), alla direzione e al collaudo dei lavori; nella seconda sessione dei lavori ci sarà spazio per il dibattito sui temi trattati dai relatori e sulle novità introdotte dal nuovo quadro normativo.

“Riconoscendo i notevoli obiettivi raggiunti con la Legge 12, grazie all’apprezzato lavoro svolto dal Governo e dall’Assemblea Regionale – conclude La Mendola – abbiamo voluto aprire il dibattito ai deputati regionali agrigentini, con l’auspicio di registrare una partecipazione bipartisan”.

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