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Ermes2: condanne ridotte e prescrizioni

Pene ridotte e alcuni reati prescritti. Si è concluso così il processo d’appello bis scaturito dall’operazione “Ermes2” condotta in provincia di Trapani. Nel maggio del 2022 la Cassazione aveva parzialmente annullato la prima sentenza di appello, ordinando che per gli undici imputati venissero riviste aggravanti ed entità delle condanne.

Nell’indagine della polizia, del 20 dicembre 2016, erano stati arrestati fra gli altri, a Mazara del Vallo, Epifanio Agate, figlio del defunto capomafia Mariano, i fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta e Angelo Castelli. I Loretta erano chiamati a rispondere di associazione mafiosa, Epifanio Agate di estorsione aggravata dal metodo mafioso e intestazione fittizia di beni, ovvero le quote delle società My Land e Fishmar, per eludere la confisca.

I giudici della terza sezione della Corte di Appello di Palermo hanno ridotto le pene per Carlo Antonio Loretta, da 14 anni a 10 e 8 mesi, il fratello Giuseppe da 7 anni e 8 mesi a 5 anni. Ridotta ad un anno la pena nei confronti di Grazia Maria Vassallo e Vita Anna Pellegrino, mogli rispettivamente di Giuseppe e Carlo Antonio Loretta.

Prescritta la posizione di Rachele Francaviglia, moglie di Epifanio Agate. L’ex giornalista Filippo Siragusa è stato invece condannato ad un anno e quattro mesi, con una riduzione rispetto alla condanna di due anni.   Tre anni e 8 mesi, invece per Agate che in primo grado era stato assolto per l’estorsione e condannato per intestazione fittizia. Due anni ad Angelo Castelli per favoreggiamento aggravato. La prescrizione è scattata anche per Nicolò Passalacqua, la  russa Nataliya Ostashko e per il marito Francesco Mangiaracina, cognato dell’ex capomafia mazarese Vincenzo Sinacori, da anni collaboratore di giustizia.

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