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“Paolo Ruggirello va condannato per associazione mafiosa”

“Paolo Ruggirello deve essere condannato per associazione mafiosa”. Così ha deciso la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo nel suo appello contro la sentenza di condanna pronunciata dal tribunale di Trapani nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Scrigno, contro l’ex deputato regionale.
In primo grado, l’ex parlamentare è stato condannato a 12 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Nonostante ciò, l’accusa, che aveva chiesto 20 anni per il reato di associazione mafiosa, oggi chiede che venga confermato in toto il suo impianto accusatorio in secondo grado. La Dda contesta a Ruggirello la vicinanza “ad ambienti mafiosi” che vedevano in lui “una figura di riferimento a cui porgere istanze e richieste assicurandogli sostegno elettorale che lo vedevano candidato” in cambio. In particolare, era stato provato che “Filippo Coppola, storico mafioso trapanese, riceveva dal fratello Girolamo la richiesta di reperire voti, all’interno del carcere, in favore di Ruggirello per le elezioni amministrative del 2009. Anche il mafioso e massone Michele Accomando avrebbe svolto una capillare attività di reperimento voti in suo favore nel territorio di Mazara del Vallo, e il politico si sarebbe dimostrato disponibile a favorire gli affari del gruppo mafioso di appartenenza”. Ma non è tutto. “Ulteriore sostegno elettorale in favore di Ruggirello è stato accertato in occasione delle elezioni amministrative di Campobello di Mazara, sostegno fornito da Giovanni Buraccie di certo non ostacolato dal capo mafia Leonardo Bonafede” scrivono i magistrati. Sempre nell’ottica del sostegno ricevuto da ambienti mafiosi “va letto – secondo gli inquirenti – quanto accaduto per le elezioni regionali del 2012; ed in particolare l’appoggio fornito da Calogero Giambalvo, nipote di Vincenzo La Cascia, storico uomo d’onore della famiglia di Campobello di Mazarae fidatissimo dell’ex latitante Matteo Messina Denaro; sostegno ricambiato con la promessa di Ruggirello di un intervento per l’apertura di un’attività commerciale all’interno del parco archeologico di Selinunte in favore proprio di Giambalvo al quale l’imputato inoltre consentiva di fare ingresso nel Consiglio comunale di Castelvetrano, attraverso un trama politica abilmente intessuta”. La Direzione Distrettuale Antimafia, inoltre, ha fatto appello contro le sentenze di condanne contro Vito Mannina, ex consigliere provinciale, ed Alessandro Manuguerra, già consigliere comunale di Erice. Vito Mannina e Alessandro Manuguerra sono stati condannati rispettivamente a un anno e otto mesi e ad un anno per corruzione elettorale. I PM, invece, chiedono la condanna per voto di scambio.

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