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La Quercia Virgiliana di Monte Erice

di Mario Torrente

Anche gli alberi hanno una storia da raccontare. Quella di questa splendida Quercia Virgiliana inizia a Monte Erice all’incirca 300 anni addietro, forse anche 350, probabilmente già diversi decenni prima della Rivoluzione Francese e quindi in pieno 1700. Una storia che si sarebbe potuta interrompere il 26 luglio del 1993, quando il bosco dei Runzi, nel versante Nord Est della montagna di Erice, si ritrovò avvolto dalle fiamme.

Quel terribile incendio, che si prese tanti ettari di vegetazione e molti alberi, arrivò anche alla plurisecolare Quercia Virgiliana, poco sotto la Torretta Pepoli e le Torri del Balio. Ma l’albero, con la sua maestosa chioma verde, venne salvato da cinque addetti delle Forestale, che riuscirono a fermare il fuoco a pochi metri dal tronco, dove ancora oggi si vedono diverse parti ancora annerite, le “ferite” lasciate da quel rogo. Uno dei tanti incendi che hanno devastato Monte Erice divorando i 70 ettari di quello che un tempo era l’antico e bellissimo bosco dei Runzi.

Tra gli addetti della Forestale che quel 26 luglio si ritrovarono circondati dalle fiamme c’era anche Giacomo Coppola, che trent’anni dopo è tornato ai piedi del grande albero dei Runzi, uno dei più antichi e monumentali del Monte con una circonferenza di quasi tre metri ed circa 30 metri di altezza, questa volta per aiutare la pianta a tonare a “respirare” meglio. L’ex forestale sta infatti collaborando con le imprese che stanno eseguendo i lavori per la valorizzazione delle aree della Rete Natura 2000 nell’ambito del progetto disposto dal Comune di Erice. E gli interventi scattati sotto la direzione dei lavori dell’ingegnere Gianluigi Pirrera hanno permesso anche di ripulire e sistemare l’area attorno alla grande Quercia Virgiliana, realizzando pure piccolo viale ed una delimitazione circolare che ricorda tanto un giardino. Ma c’è di più. Per segnalare l’antico albero è stata fatta una piccola capanna con l’ailanto eliminato.

Dalla Quercia Virgiliana risalendo per una scaletta di pietra e per un piccolo sentiero si arriva direttamente nelle zona dei monumentali ciliegi canini. Anche questi alberi antichissimi, con una storia plurisecolare da raccontare, tra l’altro sono oggetto di studio, così come la Quercia Virgiliana ed altre piante, nell’ambito del progetto per la valorizzazione delle aree della Rete Natura 2000 che sta permettendo di avere un quadro ancora più completo e chiaro del patrimonio naturalistico di questo versante della montagna di Erice. Un habitat ricco di biodiversità che andrebbe meglio tutelato e protetto per come merita.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIACOMO COPPOLA

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