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PalaDozza, il racconto fuori dal parquet

La nostra redazione era presente ieri sera a Bologna, oggi vi raccontiamo come è andata dietro le quinte.

La cronaca di una sconfitta. Soprattutto fuori dal parquet. La nostra redazione è stata diretta testimone di un qualcosa che non dovrebbe mai succedere a certi livelli. Soprattutto quando si tratta di un club della storia come quella della Fortitudo Bologna, una delle società più blasonate della pallacanestro italiana. Si comincia con l’arrivo del Presidente Valerio Antonini al PalaDozza; appena riconosciuto dai primi tifosi felsinei, fischi e insulti a più non posso. E fin qui può anche starci. Il patron granata -comunque assai composto durante tutto il match- è uomo dalle battute forti e spesso attira le antipatie delle tifoserie avversarie, soprattutto quando in palio la posta è la promozione nella massima serie. Ancor di più per un club come la Fortitudo, non abituato a galleggiare nel semi professionismo come negli ultimi anni. Inizia il match, la parola passa al parquet per arrivare, poi, all’intervallo. Il presidente Antonini viene scortato nell’area hospitality dedicata ai dirigenti degli Shark dal responsabile della sicurezza del club bolognese; davanti ai suoi occhi una scena surreale: un tavolino da rottamare con sopra un pò di salumi e del pane raffermo. In un sottoscala senza alcuna sedia, divano o poltroncina dedicata agli ospiti. L’esatto opposto di quanto riservato al Presidente della Fortitudo Tedeschi nelle prime due gare al PalaShark. Ma il bello doveva ancora arrivare. Ed arriva puntuale a fine gara, quando i ragazzi di coach Diana battono i biancoazzurri ottenendo la promozione in A1. La squadra viene fatta scendere negli spogliatoi in attesa di montare l’allestimento per la premiazione sul parquet di gioco, come da cerimoniale in tutti gli sport. Passa il tempo e non arriva alcuna comunicazione per risalire. Si scopre il perché; la Fossa dei Leoni, gli ultras della Fortitudo che contano non poco nelle dinamiche del club felsineo, avrebbero vietato la premiazione sul terreno di gioco. Da non crederci. Invece è quello che accade letteralmente. Vengono scesi in un sottoscala coppa e banner di premiazione. A farla non è il presidente della Lega Francesco Maiorana pur presente al Palazzetto; uno sgarbo istituzionale assai poco elegante per una figura che dovrebbe essere superpartes e svolgere tutte le attività che il ruolo prevede. Premiazione degli Shark compresa. Ma non è finita qui: tutto il club granata resta bloccato nei sottoscala perché la Digos non consente di risalire sul parquet a ricevere gli applausi dei propri tifosi restati per ultimi sugli spalti del PalaDozza, nonostante sia ormai totalmente svuotato dal tifo di casa. Sembrerebbe per un’altra imposizione della Fossa che non avrebbe consentito festeggiamenti nel loro tempio, soprattutto se ci fosse stato il Presidente Antonini sul parquet. Incredibile. Fatto sta che il patron granata invita tutti i supporter accorsi in questi giorni nel capoluogo emiliano ad uscire, anche per “essere liberati” da quel sottoscala in un attesa davvero surreale. A maggior ragione perché svolta nella civilissima Bologna che in questi giorni abbiamo più volte ascoltato in città cosa rappresenta per il basket in Italia. All’una, finalmente, il pullman della squadra può lasciare il PalaDozza per raggiungere Forlì dove l’attende un charter che riporta tutti a Trapani.

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