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L’arresto del “narcos” mazarese

I particolari delle indagini e della latitanza del narcotrafficante Paolo Lumia, sono stati illustrati oggi nell’ambito di una conferenza stampa

Carlos Suarez Romero. Così si faceva chiamare Paolo Lumia, considerato uno dei più importanti narcotrafficanti al mondo, arrestato la scorsa settimana a Cochabamba in Bolivia dove si era rifugiato da ben sette mesi, dopo la condanna in appello a sedici anni per traffico internazionale di cocaina. L’uomo era ricercato dallo scorso mese di febbraio. I particolari del suo arresto, sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nei locali della Questura. Esperto di strumenti alternativi di comunicazione e con una forte rete di amicizie e coperture, Lumia ha commesso un solo errore che gli è costato caro e che ha consentito agli investigatori di rintracciarlo. Una rimessa di denaro partita dall’Italia ed indirizzata a Carlos Sanchez Romero in Bolivia. Seguendo i soldi i poliziotti alla fine sono arrivati a lui. Sette mesi di indagini, coordinate dalla Dda di Palermo ed una “squadra speciale”, composta da agenti della Squadra Mobile di Trapani, uomini della Catturandi e la sezione Antidroga e lo Sco, costruita per stanare il latitante. Importante l’apporto del commissariato di Mazara del Vallo come sottolineato  – nel corso della conferenza  – dal capo della Squadra Mobile di Trapani, Fabrizio Mustaro volato nel paese sudamericano per seguire le fasi dell’arresto a cui hanno collaborato anche gli uomini del Felcn, la Fuerza Especial de Lucha Contra el Narcotráfico. Prima di approdare in Bolivia, Lumia è prima scappato in Tunisia, poi in Marocco ed in Brasile dove si è fermato qualche mese prima di raggiungere Cochabamba, dove stava cercando di aprire un ristorante di lusso. L’articolata attività investigativa ha consentito di appurare che dal paese sudamericano, l’uomo gestiva un traffico internazionale di cocaina, tra l’America del Sud e l’Oceania . In particolare,  sarebbe divenuto il referente dell’esportazione dalla Colombia e dalla Spagna di ingenti partite di cocaina, destinate prevalentemente al mercato di Palermo, Mazara del Vallo, Trapani, Bari e Napoli. Lumia, per mantenere un alto tenore di vita avrebbe anche trafficato diamanti. Nel suo appartamento, sono stati infatti ritrovati alcuni oggetti utili al taglio delle pietre preziose.  Il mazarese era stato arrestato nel 2011 in Belgio e successivamente, nell’anno 2013, condannato dal Gip di Palermo per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Lampara”. Dopo l’arresto il Ministro dell’interno boliviano Carlos Romero ha disposto l’espulsione del latitante mazarese in Italia. Di fondamentale importanza per la buona riuscita dell’operazione di polizia il contributo fornito dagli esperti antidroga della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, il Vice Questore della Polizia, Saverio Mercurio, di stanza a Caracas, ed il Tenente Colonnello Andrea Canale, in servizio a Bogotà. Le autorità sudamericane avvieranno specifiche indagini sui legami del mazarese con complici locali. Infatti, nell’ambito dell’operazione è stato catturato il cittadino boliviano Raymundo Colque uno dei collaboratori di Lumia.

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